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12 gennaio 2010 2 12 /01 /gennaio /2010 22:43
FURNARI sette consiglieri si dimettono
Furnari: sette consiglieri si dimettono


Comune di 3547 abitanti





Hanno rassegnato le loro dimissioni ANtonino Giorgianni, Domenico Puliafico, Giovanni Nania, Giuseppe La Macchia, Angela Sturniolo e Concetta Santangelo. Si tratte di tutti i consiglieri di minoranza della lista "Per Furnari2, che sosteneva a sindaco l'avvocato Mario Foti nelle elezioni del 2007. Non ci saranno surroghe poichè tutti gli altri componenti della lista hanno dichiarato di condividere l'iniziativa dei consiglieri.

Lo hanno annunciato ieri mattina durante una conferenza stampa tenutasi nello studio di Foti. "Tale decisione - si legge in un comunicato diramato a seguito della conferenza - è stata assunta a seguito dei gravi fatti appresi dalla stamp che riporta stralci di indagini contenute nell'operazione Vivaio, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina. In queste indagini sono contenute rivelazioni relative ad intercettazioni ambientali e telefoniche svolte nei confronti dei principali soggetti coinvolti nell'operazione durante le elezioni amministrative di Furnari. Dalle stesse emerge in modo inequivocabile ed oggettivo come il risultato elettorale sia stato determinato da tali pressanti interventi esterni ed hanno influito sul libero convincimento degli elettori".

Nelle intercettazioni al vaglio degli inquirenti, si parla di dodici voti che sarebbero stati indirizzati a favore dell'attuale sindaco di Furnari, Salvatore Lopes. Voti risultati determinanti alla sua elezione (lo scarto con Foti è stato di soli 17 voti) e di cui gli inquisiti si vantavano telefonicamente. "Per tali motivi - concludono i conglieri dimissionari - invitiamo il sindaco, la giunta e i consiglieri a rassegnare le proprie dimissioni come atto di responsabilità che possa evitare lo scioglimento e una gestione commissariale del comune di almeno 18 mesi, il tutto per dimostrare l loro estraneità ai fatti rilevati".

Già dal 29 novembre 2007 i consiglieri di minoranza non avevano più preso parte ai consigli comunali. A seguito di un'aggressione fisica subita da un consigliere e da Mario Foti, si erano autosospesi.

20 / 04 / 2008



Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio Comunale di Furnari, piccolo centro dei Nebrodi, in provincia di Messina.
Quale strategicità potrà mai acquisire la decisione di consegnare alla gestione di un commissario straordinario un comune di 3.704 abitanti, arroccato sui Monti Peloritani?
Le sorti, politiche ed economiche, di Furnari, distante solo pochi chilometri da Mazzarrà Sant'Andrea, si sono inevitabilmente intrecciate a quelle dell'omonima discarica, bacino di affluenza per i rifiuti prodotti nell'intera provincia messinese: fucina di interessi e brame delle locali cosche, fra tutte quella dei Mazzarroti, in grado di controllare, per il tramite di società di comodo, il settore del movimento terra e dei servizi orbitanti intorno alla stessa.
Proprio da siffatte motivazioni fu ispirata l'operazione “Vivaio”, condotta dalle forze dell'ordine nell'Aprile del 2008, che consentì di bloccare l'azione condotta da Tindaro Calabrese, nuovo reggente del gruppo Mazzarroti, e dai suoi adepti.
Nel corso della stessa si riuscirono a delineare talune, significative, incursioni del gruppo tra i meccanismi del locale processo politico, culminato nell'elezione, avvenuta nella primavera del 2007, del sindaco Salvatore Lopes, in carica fino all'assunzione della decisione ministeriale; Tindaro Calabrese, infatti, intercettato dagli inquirenti, descrive ad alcuni interlocutori, il personale merito nell'aver “trasferito”, in favore della lista capitanata da Lopes, centocinquanta voti, rivelatisi decisivi per la sconfitta dello sfidante, Mario Foti.
L'elezione, secondo gli investigatori, fu pesantemente viziata da interventi esterni, forse favoriti dallo stretto rapporto intercorso tra Giulio Lopes, fratello del sindaco eletto, e lo stesso Calabrese: del resto i rapporti tra le famiglie Lopes e Calabrese si intensificarono proprio all'indomani della tornata elettorale, come dimostrano i vari incarichi professionali assegnati da società partecipate dall’ente locale all'architetto, Romina Calabrese, sorella del leader del gruppo dei Mazzarroti.
Un intreccio, sfociato addirittura nell'aggressione dell'ex sfidante, Mario Foti, perpetrata dal fratello del sindaco Lopes, idoneo alla formazione di dubbi ed interrogativi relativi alla gestione amministrativa del Comune destinatario del provvedimento appena varato dal titolare del dicastero dell'Interno.
Mercoledì 2 Dicembre, intanto, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, si è provveduto al sequestro di tutta la documentazione inerente l'affidamento, in somma urgenza, dei lavori di ricostruzione successivi all'alluvione che colpì il comune di Furnari nel Dicembre dello scorso anno.
Abitanti 3.547 Elezioni Amministrative 2007 Votanti 2578 15 Consiglieri eletti 9 Maggioranza 6 Minoranza

Il senatore Lumia mette il dito nella piaga di Furnari

Conseguenze politiche per l'inchiesta "Vivaio"

Dubbi su infiltrazioni mafiose nella Amministrazione comunale di Furnari. Il senatore del Pd Giuseppe Lumia (nella foto) ha inoltrato un'interrogazione parlamentare al Primo ministro affinché prenda le dovute misure, persino lo scioglimento dell'Amministrazione, in conseguenza dei gravi fatti emersi dall'inchiesta della Dda denominata "Vivaio", e di altri avvenimenti successivi.

L'inchiesta "Vivaio", nell'aprile scorso ha portato a provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di molti mafiosi della zona tirrenica di Messina. In particolare Lumia si sofferma sulle figure di Tindaro Calabrese, presunto capo della cosca dei "Mazzarroti", e di Michele Rotella, imprenditore barcellonese attivo negli affari della discarica di Mazzarrà S. Andrea, l'unica operativa sul territorio della provincia di Messina. Lo stesso Rotella era già stato indagato dalla Dda di Caltanissetta nell'ambito dell'inchiesta sulla "Calcestruzzi Spa", per un giro di tangenti e fondi neri.

«In definitiva - spiega Lumia nell'interrogazione - dall'analisi degli atti delle due indagini della Dda di Messina e di quella di Caltanissetta, emergono punti di contatto fra l'ecomafia dedita al controllo del grande affare dei rifiuti e le infiltrazioni mafiose nel ciclo industriale dell'edilizia, argomento sul quale riflettere per verificare l'eventuale esistenza di "tavolini" regionali che regimentino complessivamente il funzionamento di tali attività»

Fin qui la cronaca, ma Lumia punta al versante politico della vicenda: sempre dall'indagine della Dda di Messina, infatti, emergeva l'intervento dei "Mazzarroti" nel condizionare l'esito delle elezioni amministrative del 2007 a Furnari. In quel comune, infatti, il sindaco in carica, Salvatore Lopes, risultò vincitore per appena 17 voti sul candidato contrapposto, Mario Foti, e proprio il boss Calabrese fu intercettato mentre commentava il risultato elettorale il giorno dopo le elezioni, vantandosi di aver determinato la vittoria del sindaco Lopes, avendo spostato a suo favore oltre 150 voti.

«L'indagine «Vivaio» - continua Lumia - ha accertato, peraltro, reiterati collegamenti e contatti tra il capo della "cosca dei Mazzarroti" Tindaro Calabrese e tale Giulio Lopes, fratello del sindaco attualmente in carica, e proprio in concomitanza della tornata elettorale vinta dal dottor Salvatore Lopes», per non parlare delle aggressioni fisiche messe in atto dallo stesso Giulio Lopes nei confronti di consiglieri comunali.

Fin qui la ricostruzione dell'inchiesta "Vivaio", ma le irregolarità nell'Amministrazione di Furnari non sono finite. In seguito all'inchiesta, infatti, si sono dimessi tutti i consiglieri di minoranza, nonché quasi tutti i componenti della lista risultata seconda nella competizione, chiamati per surroga. E ancora, la sorella del boss Calabrese, Romina Calabrese, architetto, risulterebbe, essere destinataria di incarichi professionali da parte di enti sovracomunali partecipati dal Comune di Furnari nell'ambito di opere pubbliche finanziate con fondi europei.

Lumia chiede di sapere: «quali iniziative il Governo intenda assumere per evitare che la discarica di Mazzarà S. Andrea sia ancora soggetta al condizionamento mafioso; se il ministro dell'Interno sia a conoscenza dei gravissimi fatti esposti in premessa e delle ragioni per cui sono, allo stato, mancate conseguenti iniziative da parte delle istituzioni competenti; se, una volta verificata la veridicità di quanto riportato, non ritenga doverosa l'adozione di una procedura di accesso, al fine di poter assumere le eventuali necessarie determinazioni in ordine allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Furnari, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000».




Furnari non vota alle europee, così hanno protestato i cittadini.
Scritto da Messina Web Tv Stemma Furnari
Venerdì 12 Giugno 2009 16:54
Nel comune di Furnari l’affluenza per le elezioni europee è stata solo del 10 per cento, bassissima rispetto al resto d’Italia,su 2637 votanti solo 238 hanno votato, perché i cittadini non sono andati a votare? Semplice per protestare contro la discarica di Mazzarà Sant’Andrea,che dista solo 300 metri dal centro abitato di Furnari, nel comune l’aria è irrespirabile, non sempre, ma spesso, il cattivo odore arriva dalla discarica, ne sono coinvolti anche i comuni limitrofi.
La discarica era fin a qualche tempo fa un problema che era meglio tacere, era comoda da tirar fuori in campagne elettorali con promesse, dimenticate subito dopo l’elezione, qual’ è la stranezza? in Italia è prassi, in Sicilia è obbligo. Il 10 Aprile 2008 scatta l’operazione “ Vivaio” condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Messina, che porta a provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di varie persone, riconducibili a “ Cosa Nostra” operante nella zona tirrenica.
Buona parte dell’operazione è riconducibile all’attività imprenditoriale legata alla discarica ed al suo indotto; il Gip scrive: “ il comune di Mazzarà allo scopo di allargare la discarica avrebbe dovuto acquisire attraverso la procedura espropriativa, determinati terreni. Di fatto quest’acquisizione è avvenuta per cessione bonarie dei proprietari che si sono rivelate particolarmente lucrose per i precedenti proprietari dei fondi”. La società che si occupa della discarica è la Tirreno Ambiente, società per azione a partecipazione pubblica locale, che non può essere inferiore al 51 per cento del capitale sociale, attualmente hanno una partecipazione nella società i comuni: Mazzarrà Sant'Andrea per il 45 per cento; Tripi, Santa Domenica Vittoria, Oliveri, Basicò, Villafranca Tirrena, Reitano, Limina, Pagliara, tutti comuni del messinese con una quota ognuno per lo 0,48 per cento; fatta eccezione per il comune di Sommatino, provincia di Caltanissetta, la cui quota è pari al 1,93 per cento. Per la quota privata, pari al 49 per cento del capitale sociale, i soci sono: EDERA S.C. per il 21 per cento, GE.SE.NU. S.p.A. e SECIT S.p.A. per il 10 per cento, CAVAGLIA’ S.p.A. e SAN GERMANO s.r.l. per il 2 per cento, ECODECO S.p.A., THEMIS s.r.l., CORNACCHINI s.r.l., PARADIVI SERVIZI s.r.l. per l’1 per cento. Il Presidente è Sebastiano Giambò ( ex sindaco di Mazzarà e docente universitario presso l’ateneo di Messina), secondo i particolari che emergono dall’ordinanza di custodia cautelare, quest’ultimo avrebbe agevolato un imprenditore, Michele Rotella, ad ottenere nella discarica un lavoro analogo a quello precedentemente effettuato dalla ditta di un prestanome del boss Bisognano. Tale Michele Rotella, come si apprende è stato interessato dalle indagini della DDA di Caltanissetta, riguardante l’attività siciliana della società Calcestruzzi s.p.a. Lo stesso Senatore Giuseppe Lumia in una interrogazione parlamentare del 23 Luglio 2008, al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni, scrive: “in particolare, come risulta dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere e contestuale decreto di sequestro preventivo emesso il 29 gennaio 2008 dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Caltanissetta nel procedimento n. 1062/06 r.g.n.r. e n. 1028/06 r. g.i.p., per un impianto della Calcestruzzi s.p.a. di Messina, i fornitori di inerti erano proprio Rotella ed il suo socio Giacomo Lucia, con la società A.G.P. s.r.l.; inoltre, l’impianto messinese di betonaggio della Calcestruzzi s.p.a. insisteva in una cava di proprietà dello stesso Michele Rotella e di suoi familiari; Rotella in un’occasione aveva consegnato a un funzionario della Calcestruzzi s.p.a. una somma di denaro a titolo di tangente, accompagnandola ad un estratto contabile riguardante sovraffatturazioni da utilizzare per l’accumulazione di fondi neri con i quali pagare le cosche mafiose locali”.
In questo breve cenno della storia dell’operazione vivaio, in cosa è coinvolto il comune di Furnari, dato che la discarica si trova solo al confine con suddetto comune? Perché solo i cittadini di suddetto comune si lamentano ed hanno deciso di disertare le urne?
Continuando a leggere l’interrogazione del Senatore Lumia, viene riportato che ,appreso da un giornale locale, dalle intercettazioni ambientali e telefoniche dell’indagine “Vivaio”, l’intervento svolto dalle “cosce dei mazzaroti” capeggiato da Tindaro Calabrese nelle elezioni amministrative tenutesi nella primavera del 2007 in diversi comuni della fascia tirrenica, in particolare a Furnari. Dove l’attuale Sindaco dott. Salvatore Lopes, risultò vincitore per appena 17 voti, sul candidato contrapposto, avvocato Mario Foti. In una intercettazione proprio del boss Calabrese veniva detto: “se non ci muovevamo noi (...) se non andavamo da tutte queste persone che conoscevamo ... vincevano ... vincevano con 150 voti di scarto”. In particolare, fra questi, erano stati determinanti gli “ultimi 12 voti truccati”, così come li definì lo stesso Calabrese, ottenuti con minacce nei confronti di un cittadino.
Il Senatore Lumia chiede: quali iniziative il Governo intenda assumere per evitare che la discarica di Mazzarà S. Andrea sia ancora soggetta al condizionamento mafioso; se il Ministro dell’interno sia a conoscenza dei gravissimi fatti esposti in premessa e delle ragioni per cui sono, allo stato, mancate conseguenti iniziative da parte delle istituzioni competenti; se, una volta verificata la veridicità di quanto riportato, non ritenga doverosa l'adozione di una procedura di accesso, al fine di poter assumere le eventuali necessarie determinazioni in ordine allo scioglimento dell’amministrazione comunale di Furnari, ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000.
Il 13 Marzo 2009 si è insediata al comune di Furnari la commissione ministeriale nominata dal Prefetto Alecci di Messina su disposizione del Ministro degli Interni Maroni, per accertare infiltrazioni della criminalità organizzata all’interno dell’ente. La commissione, presieduta dal viceprefetto Contarino, è composta da esponenti delle forze dell’ordine: il dirigente del commissariato di Barcellona, Rodolfo Savio, il tenente colonnello dei Carabinieri, Luigi Bruno, e il Maggiore della Guardia di Finanza, Ugo Rabbuffetti. La commissione avrà tempo novanta giorni per concludere le indagini.
La legge deve fare il suo corso, speriamo che a Furnari non accada ciò che già si è verificato in altri comuni, ma intanto il danno hai cittadini è stato fatto, il comune è rinomato per il suo vino e il suo olio, oggi invece ha un danno ambientale causato dalla vicina discarica, che tra l’altro dovrebbe essere ampliata.
I Camion carichi di spazzatura la notte attraversano la statale 113, per arrivare alla discarica di Mazzarà, lasciamo perdere la velocità, lo dico perché io personalmente abito sulla statale in territorio Terme Vigliatore, da lì passano; Dai camion cola un liquido che si riversa sulle strade e con l’avvento del caldo lascio al lettore immaginare l’odore che al mattino si sente salire, non oso immaginare l’odore che arrivi a chi si trova vicino alle discariche.
Chiedo ai politici è possibile che i cittadini debbano subire tutto ciò?
Chiedo ai cittadini è possibile che se il problema non tocca il vostro orticello personale, tacete?
Furnari (Me): consiglio sciolto per condizionamenti della criminalità organizzata

La criminalità organizzata locale avrebbe fortemente condizionato alcune scelte della vita amministrativa effettuate dall’amministrazione di Furnari, centro in provincia di Messina. Per questo il consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento del consiglio. Un verdetto pesantissimo per Furnari. Si chiude così l’epilogo del procedimento avviato dalla commissione interforze di accesso agli atti amministrativi, nominata dal prefetto di Messina, Francesco Alecci. Sono trascorsi 105 giorni, poco più di tre mesi, da quando ha concluso la sua attività di monitoraggio; e si è determinata anche la conclusione drastica del primo mandato del sindaco, Salvatore Lopes. La commissione si era insediata a marzo del 2009 ed è stata presieduta dal viceprefetto Antonino Contarino ed era composta dal dirigente del commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto, Rodolfo Savio; dal tenente colonnello dei carabinieri, Luigi Bruno e dal maggiore della guardia di finanza, Ugo Rabbuffetti. L’autorità giudiziaria aveva richiesto l’accesso agli atti a conclusioni delle indagini dell’operazione antimafia “Vivaio”, scattata all’alba del 10 aprile 2008. L’inchiesta della Dda effettuata dai carabinieri del Ros si riferiva ai territori dell’hinterland barcellonese e anche a Furnari: si doveva verificare, tra le altre cose, se vi fossero stati condizionamenti non solo sull’attività amministrativa, ma anche sull’esito delle elezioni del 13 maggio 2007. Prima dell’insediamento della commissione non erano mancate le polemiche in seno al consiglio comunale, sfociate in scontri fisici e verbali. Il procedimento si concluse il 14 agosto scorso. Poi la valutazione sulla relazione finale effettuata dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, poi la trasmissione degli atti al ministero dell’interno per l’istruttoria finale. Infine, dopo il parere del ministro, Roberto Maroni, l’esame del consiglio dei ministri che adesso ha chiuso il caso. Dal canto suo il sindaco di Furnari, Lopes, ha dichiarato di non sapere il motivo che ha portato alla decisione del consiglio dei ministri e ha detto che indirà una conferenza stampa nel momento in cui gli sarà comunicato il motivo che ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale di Furnari.

 

Maria Chiara Ferraù

 

28 / 11 / 2009




Commissione Straordinaria

il 18 Dicembre 2009 si è insediata la Commissione Straordinaria nominata con Decreto del Presidente della Repubblica del 4 Dicembre 2009, nelle persone dei Sig.:

dott.ssa ELENA SCALFARO - viceprefetto - Presidente

dott. CARMELO MARCELLO MUSOLINO - viceprefetto aggiunto - Commissario

dott. GINO ROTELLA - direttore amministrativo contabile - Commissario



 



 



 



I FATTI E MISFATTI DI ISOLA DELLE FEMMINE






























Ma quanto mi costi? (con annessi e connessi)




L'AFFAIR DELLA CALLIOPE Appartamenti ad amministratori?























MAFIA




«SI MUORE GENERALMENTE PERCHÈ SI È SOLI O PERCHÈ SI È ENTRATI IN UN GIOCO TROPPO GRANDE. SI MUORE SPESSO PERCHÈ NON SI DISPONE DELLE NECESSARIE ALLEANZE, PERCHÈ SI È PRIVI DI SOSTEGNO. IN SICILIA LA MAFIA COLPISCE I SERVITORI DELLO STATO CHE LO STATO NON È RIUSCITO A PROTEGGERE».



(Giovanni Falcone)


v Comuni Sciolti per mafia aggiornato


*Ordine del Giorno sulle infiltrazioni mafiose e la lotta alle mafie


*IL Comune di Isola delle Femmine come il comune di FONDI ?


*San Giuseppe Vesuviano. Consiglio sciolto "incarichi e promozioni clienterali"


*Il Ministro Maroni Scioglie il Consiglio Comunale di Furnari per infiltrazioni MAFIOSE
*Giornalisti indagati non dichiarano le fonti


*Isola delle Femmine I politici come la munnezza si riciclano


*IN CARCERE DUE SINDACI E 8 ASSESSORI


*QUELLA BANDIERA SUL BALCONE DEL BOSS


*Mafia, anche un impresa edile tra i beni sequestrati a Lo Sicco


*Relazione Commissione Parlamentare Antimafia 1985


*Mannino Angelo Bologna Stefano


*NO MAFIA A ISOLA DELLE FEMMINE


*Profumo di mafia
*Letti e Segnalati
*Verità nascoste


· Pizzo, bloccata la raccolta di Natale
· In manette il cassiere dei Lo Piccolo
· Pizzo, negozianti e boss a giudizio


*COMMISSIONE edilizia potere politico e potere amministrativo


*Profumo di MAFIA a Isola delle Femmine?
*IO non ho PAURA


*HO PAURA MA VADO AVANTI LA FORZA DI ANGELA Angel...
*Intervista a: Gaspare Portobello


*MIMMO RACCUGLIA Arrestato 15 novembre 2009 video


*Trapani, arrestato il boss Raccuglia "Era il numero due di Cosa Nostra"


*Preso il numero 2 di Cosa nostra Raccuglia era latitante dal 1996 (16 novembre 2009)
*Mafia, preso il boss Domenico RaccugliaMaroni: «È il numero due di Cosa Nostra»
*La rapida carriera del «veterinario»
*Un pentito, la villa e poi il blitz
*I lavori all'aeroporto di Punta Raisi nel mirino di Matteo Messina Denaro


*Gli affari di don Vito al Nord riaprono il fascicolo su Alamia
*MAFIA: CIANCIMINO, I PIZZINI DI PROVENZANO E IL CASO MAIORANA
*Palermo/ Ciancimino interrogato sulla scomparsa dei Maiorana ...
*Palermo, Ciancimino consegna i pizzini di Provenzano alla procura ...


*Ciancimino: «Provenzano consegnò le mappe del covo di Riina»


*ROS sequestrano 15 milioni di beni ai mafiosi tra Palermo Cinisi Carini Isola delle Femmine


*Palermo sequestrati alla mafia beni per oltre 2 milioni di euro


*Cosentino, inviata alla Camera richiesta di misura cautelare
*Fini, stop a Cosentino in Campania"Alle Regionali candidature trasparenti"


*L’eredità di Ciancimino (di Michele Costa, figlio del procuratore Gaetano)
*Massimo Ciancimino risponde all’avvocato Michele Costa
*Massimo Ciancimino a BlogSicilia: "Non si può scegliere dove nascere ma come vivere sì":
*Processo Mori, Massimo Ciancimino deporrà a gennaio
*Palermo, carabinieri sequestrano beni per 15 milioni di euro


*"Progettammo un attentato alla Dia"


*Dell'Utri, in aula deporrà SpatuzzaE la Corte interrompe la requisitoria
*Quando e' una donna a far tremare la mafia
*Consegnato il Papello originale di Riina

*Basta ''papelli'', basta condoni. - di Santo Della Volpe
*Mafia beni confiscati
*Grasso: un filo lega le stragi della mafia
*I Misteri del Papello
*Odore di mafia
*Falcone Giovanni la sua parola
*Prefetto Mori sulla trattativa mafia-stato
*Mafia Carini Capaci Isola delle Femmine e dintorni
*Sequestrate slot machine, erano dei LO PICCOLO
*ANNO ZERO: LO STATO TRATTO' CON LA MAFIA
*MAFIA E APPALTI ARRESTI E SEQUESTRI TRA BORGETTO BALESTRATE CAPACI CASTELVETRANO
*Italcementi. Calcestruzzi Cemento in odor di mafia?
*Mafia Siino Italcementi e Comune Isola
*Italcementi & Pubblica Amministrazione
*La mafia si riappropria dei beni sequestrati attraverso aste giud
*L´ipermercato e la mafia: condanne a raffica
*MAURO ROSTAGNO I primi anni a Torino, con i genitori...
*Minacce di morte a Sandro Ruotolo:
*Ferraro: «Dissi a Borsellino dei contatti tra i carabinieri e Ciancimino»
*La marcia del popolo delle Agende Rosse
*Borsellino: ''Mafia e Stato hanno ucciso mio fratello''
*La verità sulle stragi del '92 e del '93, secondo l'avvocato Cianferoni
*Ingroia: “Verità a un passo. Ma non tutti la vogliono”
*Il papello di Riina. Borsellino: ''sto vedendo la mafia in diretta''


*Consegnato ai magistrati il papello di Riina
*Borsellino sapeva della trattativa. *Ruotolo convocato dai magistrati di Palermo
*La giustizia di facciata e le bugie del ministro
*Massimo Ciancimino: ''Ho paura di essere ucciso''
*Mani avanti! Cosa c'e' sotto?
*Mafia e stato: a che punto siamo?
*La verità sulle stragi del '92 e del '93, secondo l'avvocato Cianferoni
*Intervista ad Antonio Ingroia: ''Strage di mafia ma restano delle zone d'ombra''
*Il procuratore Lari: ''Non e' stata la mafia a far sparire l'agenda di Borsellino''
*Motivazione sentenza Dell'Utri primo grado
*La Trattativa ( 2 articoli )
*Paolo Borsellino ( 14 articoli )
*Giovanni Falcone ( 25 articoli )
*Lo strano caso del comune di Fondi
*L’ombra della mafia sui partiti nel Lazio
*Mafia: Maroni, a Fondi si votera’ a marzo. opposizione, lo stato sconfitto
*Ispezione Antimafia al Comune di Carini
*Operazione EOS
*Pino Ciampolillo su Inchiesta su Sanità e Malattie oncologiche a Trapani : “Sindaco” Portobello La bugia è una ......

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