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26 ottobre 2009 1 26 /10 /ottobre /2009 12:13
DECRETI ATTUATIVI: QUALITA' DELL'ARIA
Emissioni, Regione inadempiente
di Giuseppe Bellia



Ambiente. I valori inquinanti rimasti nel cassetto.
Il pregresso. Sin dal 1995 la Regione Sicilia aveva l’obbligo di valutare la qualità dell’aria su ozono e altri agenti atmosferici di rischio, causati per lo più dalle emissioni delle grandi industrie.
La realtà. Dall’assessorato regionale all’Ambiente ammettono i vistosi ritardi con cui sono stati recepiti i decreti legislativi varati, a loro volta, con almeno 4 anni di ritardo sulle direttive europee.




PALERMO - I siciliani, per esempio, non sono costantemente a conoscenza delle condizioni dell’aria e dei livelli d’inquinamento di quest’ultima, come impone la direttiva 2008/20/CE (“Informare adeguatamente e con tempestività il pubblico in merito alla qualità dell’aria ambiente”). Anzà ammette la necessità della creazione di una struttura di coordinamento che aggiorni in tempi brevi, le informazioni per quanto concerne l’inquinamento.

“Occore una struttura regionale di coordinamento di tutte queste attività. L’argomento è stato affrontato affrontato in un tavolo tecnico regionale insieme all’Arpa, ai gestori delle reti con la stesura di un protocollo”.
Anzà annuncia che le inadempienze in materia di dati sulle emissioni inquinanti sarà presto superato, con l’ausilio dell’Agenzia regionale protezione e ambiente. “Arpa Sicilia sta elaborando su nostro mandato un produttivo, per fare in modo che le informazioni ambientali, dopo essere state validate, vengano messe a disposizione non solo dei cittadini, come obbliga la legge, ma anche delle autorità di vigilanza, come le Province, perché le informazioni devono servire affinché gli enti locali sappiano quando è il momento d’intervenire in situazioni eccezionali”.

Sulle responsabilità amministrative e penali antecedenti all’insediamento d’Anzà, la magistratura da tempo ha avviato delle indagini al fine d’individuare degli eventuali profili di responsabilità. La verità su quella fase storica dell’Amministrazione regionale per quanto concerne le inadempienze in materia d’inquinamento, dovrà essere ancora scritta.

Quella vicenda, peraltro, portò allo scontro fra da una parte Pietro Tolomeo (ex dirigente generale del Territorio e Ambiente), dall’altra Gioacchino Genchi e Alessandro Pellerito (ex dirigenti dello stesso dipartimento). Così, il rapporto più completo (“Inventario delle emissioni”) risale al 2005, ed è stato redatto da parte dell’ufficio diretto dal dirigente Anzà. Nei prossimi mesi è atteso l’inventario aggiornato delle emissioni rilevate per il 2007.

Riepilogando, allora, con i numeri a disposizione, le emissioni in Sicilia sono dovute per il 73% agli impianti di combustione nell’industria dell’energia e della trasformazione delle fonti energetiche (più di 58.000 tonnellate l’anno) ed ai processi senza combustione (con oltre 16.400 tonnellate ed una quota del 20% circa). Tra le sorgenti con emissioni di ossidi di zolfo superiori alle 1.000 tonnellate, ecco le principali aziende che ne emettono maggiore quantità in atmosfera: Enel - centrale termoelettrica di Augusta, Esso italiana Raffineria di Augusta, Erg raffineria mediterranee Impianto Nord, Erg (impianto sud), Isab Energy - Impianto Igcc,raffineria di Milazzo, Enel - centrale Ettore Majorana, Enel - centrale di Porto Empedocle, Edipower - centrale Termoelettrica di San Filippo del Mela, Raffineria di Gela.

Tutte queste aziende rispettano tutte le leggi in materia di emissioni, sebbene contribuiscano in misura consistente all’inquinamento dell’aria per più tipologia di sostanza inquinante (si veda tabella sotto a sinistra). Fra queste, l’industria di trasformazione dell’energia e delle fonti energetiche (petrolchimica in particolare) contribuisce all’emissione dei metalli pesanti (Arsenico, Cadmio, Mercurio e Nichel) per una quota maggiore del 90% .



Articolo pubblicato il 07 ottobre 2009





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  • Emissioni, Regione inadempiente -
    Ambiente. I valori inquinanti rimasti nel cassetto.

    Il pregresso. Sin dal 1995 la Regione Sicilia aveva l’obbligo di valutare la qualità dell’aria su ozono e altri agenti atmosferici di rischio, causati per lo più dalle emissioni delle grandi industrie.

    La realtà. Dall’assessorato regionale all’Ambiente ammettono i vistosi ritardi con cui sono stati recepiti i decreti legislativi varati, a loro volta, con almeno 4 anni di ritardo sulle direttive europee.
    (07 ottobre 2009)

  • Il punto. Atteso l’inventario del 2007 per fare confronti - (07 ottobre 2009)
  • L’assessore Milone s’insedia e recepisce due decreti -
    Poche settimane fa la firma del neo delegato regionale all’Ambiente. Dati sull’ozono, Regione con l’obbligo di valutazione dal 2005
    (07 ottobre 2009)



http://www.qds.it/index.php?id=1686






Inquinamento in Sicilia senza controlli
di Carlo Alberto Tregua


L’assessorato regionale arretrato di 4 anni

Com’è possibile che l’assessorato regionale al ramo, delegato a controllare il tasso di inquinamento industriale in Sicilia, non possieda i dati al 2009? Interpellato nel corso della nostra inchiesta pubblicata a pag. 10, il dirigente di servizio, Salvatore Anzà, ci ha comunicato che gli ultimi dati disponibili riguardano il 2005. Non si capisce perché il Governo Cuffaro abbia liquidato i premi ai dirigenti generali di questo ramo amministrativo che non hanno fatto il loro dovere, cioè quello di controllare con tempestività il grado di inquinamento, soprattutto nei punti caldi dell’Isola.
Più volte abbiamo pubblicato inchieste elencando dati che dimostrano come lo stato sia allarmante. Dati inconfutabili perché provengono dalle fonti ufficiali e mai smentiti dal alcuno.
Non c’è bisogno di essere ambientalisti o verdi per fotografare questa situazione. Basta occuparsi dei fatti per fare emergere la situazione così com’è, non abbisognevole di commenti.
In questi giorni la Erg ha avviato una campagna mediatica per cercare di far ingoiare al Governo Lombardo il rigassificatore di Priolo, un’autentica bomba atomica inserita in un ambiente altamente inquinato, che fa morire di cancro i suoi abitanti e fa nascere malformati molti bambini. Un’autentica bomba atomica, perché quando si verificherà il terribile terremoto, previsto in questo secolo, farà deflagrare un enorme territorio.
E poi, non c’è proprio alcun bisogno di produrre ulteriore energia in Sicilia, che già è in super produzione. Quindi è bene che, nonostante le pressioni della famiglia Garrone, il Governo regionale si esprima in modo chiaro e forte e archivi definitivamente l’ipotesi del rigassificatore a Priolo.
Il caso del rigassificatore di Porto Empedocle è diverso, perché là non vi sono raffinerie. Pertanto, appellarsi alla par condicio è una finzione poggiata su un’azione subdola che vuole fare prevalere l’interesse di un’impresa che non paga le tasse in Sicilia contro l’interesse dei siciliani di quella parte dell’Isola.
Sono vigenti una serie di direttive europee in materia di inquinamento ambientale, recepite dalla legislazione nazionale e da quella regionale. Esse vanno rigorosamente applicate e fatte rispettare, oggi e non tra due o tre anni. L’assessore regionale al ramo e i dirigenti generali hanno l’obbligo non solo di effettuare i controlli mese per mese, ma di comunicarli all’opinione pubblica.
L’opacità e il brutto vizio di non avere dati reali rilevati momento per momento e, peggio, di non comunicarli ai cittadini, deve finire con immediatezza. Un Governo regionale che vuole acquisire meriti e consensi generali deve imporre alla sua burocrazia di osservare tempestivamente le leggi e di darne comunicazione costante alla stampa, soprattutto a quella che si occupa delle questioni di merito.
Effettuare i controlli significa porre l’aut aut a quei soggetti che sono al di fuori dei parametri, senza guardare in faccia nessuno.
Solo questo comportamento può eliminare il sospetto di corruzione che aleggia nell’opinione pubblica quando si chiede perché gli assessorati ei loro dirigenti si nascondano dietro il muro di gomma dell’omertà nel non comunicare i dati.
La questione che analizziamo oggi è di ordine generale. è cioè una questione di metodo. Vale a dire mettere in condizione i cittadini siciliani di sapere per evitare doppiopesismo e far rientrare nei ranghi tutti i privilegiati che in questi decenni hanno attinto a piene mani nella greppia pubblica.
L’inquinamento non è solo ambientale, ma è burocratico, sociale, politico, imprenditoriale, sindacale e così via. In altri termini, chiunque non ha al centro della propria azione i cittadini e l’interesse generale inquina, volontariamente o involontariamente, il sistema collettivo. Col risultato che anziché diffondere equità si diffonde iniquità e quindi si alimentano invidie e gelosie. Mentre è indispensabile che, per intraprendere la strada che porti la Sicilia alla media nazionale del Pil, c’è bisogno di uno sforzo corale, basato sulla parità dei competitori e sulla selezione dei più meritevoli.

Articolo pubblicato il 07 ottobre 2009






COMUNICATO STAMPA

Palermo, 22 settembre 2009



QUALITA’ DELL’ARIA: MILONE FIRMA DUE DECRETI ATTUATIVI



PALERMO - Il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente si arricchisce di due decreti attuativi. Li ha firmati l’assessore regionale all’Ambiente, Mario Milone e riguardano valutazione preliminare e zonizzazione a livello regionale per alcuni specifici inquinanti, disciplinati dalla normativa europea e, al contempo, sono state definite le linee programmatiche dell’azione che la Regione siciliana porterà avanti nei prossimi anni nel delicato settore della tutela ambientale.



Si tratta in particolare dell’ozono, dei materiali pesanti (arsenico, cadmio, mercurio e nichel) e degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).



“Con questi due decreti – ha sottolineato Milone – abbiamo colmato un vuoto amministrativo che si protraeva da lunghissimo tempo e permette alla Regione siciliana di allinearsi alle regioni più virtuose. Abbiamo così avviato una specifica azione di contrasto all’inquinamento atmosferico da tali inquinanti e, contestualmente, abbiamo dato piena attuazione della vigente normativa di settore e alle direttive della comunità europea per la lotta all’inquinamento atmosferico”.



Nello specifico, la Sicilia ha ottemperato a due decreti legislativi del 2004 e del 2007 in attuazione di apposite direttive europee. Il primo (ozono) prevede che le regioni effettuino una valutazione preliminare della qualità dell’aria per l’individuazione delle zone e degli agglomerati nei quali i livelli di ozono superino i cosiddetti “valori bersaglio” e gli “obiettivi a lungo termine”. Successivamente devono essere predisposte le necessarie misure di controllo, di intervento e di informazione ai cittadini ai fini della protezione della salute e dell’ambiente. Il secondo (metalli pesanti e IPA) prevede che le regioni, dopo aver effettuato una valutazione preliminare della qualità dell’aria, individuino le aree dove gli inquinanti sono inferiori o superiori ai valori obiettivo fissati dall’Unione Europea. Successivamente devono essere adottate misure che non comportino “costi sproporzionati” per il risanamento entro il 31 dicembre del 2012, con priorità per le misure che intervengono sulle principali fonti di emissione. Per gli idrocarburi policiclici aromatici in aree urbane, le regioni devono adottare un “piano di risanamento” in caso di effettivo superamento dell’obiettivo di qualità e un “piano di azione” nel caso in cui ci sia solo il rischio di superamento dell’obiettivo comunitario. Anche in questo caso sono previste specifiche modalità per informare i cittadini.



I decreti assessoriali, con i relativi allegati tecnici, saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e sul sito internet dell’assessorato all’indirizzo




http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ufficiostampa/



















D.A. n. 168/GAB
REPUBBLICA ITALIANA
REGIONE SICILIANA
ASSESSORATO REGIONALE TERRITORIO E AMBIENTE
Adempimenti attuativi del decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152 (Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente) – Valutazione preliminare e zonizzazione preliminare.
L’ASSESSORE
Visto lo Statuto della Regione Siciliana;
Vista la Legge regionale n. 39 del 18/05/1977;
Vista la Legge regionale n. 2 del 10/04/1978;
Vista la Legge regionale n. 78 del 04/08/1980;
Visto il Decreto Presidente della Repubblica n. 203 del 24/05/1988;
Vista la Legge n. 288 del 4/08/1989;
Visto il D. Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, e successive modifiche ed integrazioni (“Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del
capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”);
Visto il decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351 (“Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente”);
Visto il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio 2 aprile 2002, n. 60 (“Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i
valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell’aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio”);
Visto il decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio 1 ottobre 2002, n. 261 (“Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità
dell’aria ambiente, i criteri per l’elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 7, 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351”);
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che provvede al riordino, al coordinamento ed all’integrazione delle disposizioni legislative in materia di tutela dell’ambiente;
Visto il decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152 (“Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente”);
Cons iderato che l’art. 4, comma 2, del decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152, prevede che “nel caso in cui i dati previsti dall’Allegato II, sezione II, paragrafo 1, relativi ai livelli
degli inquinanti di cui all’articolo 1, non siano disponibili per tutto il territorio, le regioni e province autonome effettuano, entro quattro mesi della data di entrata in vigore del presente decreto, una valutazione preliminare della qualità dell’aria
ambiente sulla base delle tecniche previste da tale sezione II, paragrafo 2, e, per quanto pertinente, dall’allegato I del decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio 1 ottobre 2002, n. 261”;
Visto il D.A. n. 176/GAB del 9 agosto 2007, con il quale è stato approvato il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliana;
Considerato che con l’art. 4 del sopra citato D.A. n. 176/GAB del 9 agosto 2007 è stato istituito, presso il Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente, il Tavolo tecnico regionale di
coordinamento sulla qualità dell’aria ambiente, organismo collegiale al quale è stato affidato il compito di coordinare, nel rispetto delle competenze proprie dei diversi soggetti istituzionali che operano nel campo della tutela della qualità dell’aria, le iniziative finalizzate a dare attuazione alle direttive europee ed alle norme nazionali che regolano la materia, anche al fine di risanare e mantenere la qualità dell’aria ambiente nel territorio regionale;
Visto il decreto legislativo 16 gennaio 2008 (“Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”);
Visto il decreto legislativo 26 giugno 2008 , n. 120 (“Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152, di attuazione della direttiva 2004/107/CE relativa all’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente”);
Visto il D.A. n. 42/GAB del 12 marzo 2008, con il quale sono stati attivati i Tavoli di settore provinciali per la tutela della qualità dell’aria ambiente previsti dall’articolo 3, comma 5, del D.A. 176/GAB del 9 agosto 2007;
Visto il D.A. n. 94/GAB del 24 luglio 2008, con il quale sono stati approvati l’Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente, la Valutazione della qualità dell’aria e la Zonizzazione per il territorio della Regione Siciliana, in attuazione di quanto previsto dal Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente e dal D. Lgs. n. 351 del 4 agosto 1999;
Visto il verbale della riunione del Tavolo tecnico regionale di coordinamento sulla qualità dell’aria ambiente tenutosi in data 16 luglio 2009, nel corso del quale è stata presentata la
bozza del documento “Adempimenti attuativi del decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152 (Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente) – Valutazione preliminare e zonizzazione preliminare”;
Considerato che i partecipanti al Tavolo tecnico regionale di coordinamento sulla qualità dell’aria ambiente non hanno avanzato proposte di modifica del documento citato al punto precedente;
Ritenuto che sia necessario ed urgente dare attuazione in Sicilia all’art. 4, comma 2, del D. Lgs.3 agosto 2007, n. 152;
Ritenuto altresì di considerare il presente atto suscettibile di revoca o modifica e, in ogni caso, subordinato alle altre norme regolamentari, anche regionali, che potrebbero essere emanate a
modifica o integrazione della normativa attualmente vigente;
DECRETA
Articolo 1
1. Per le motivazioni e le finalità esposte in premessa è approvato l’allegato tecnico “Adempimenti attuativi del decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152 (Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente) – Valutazione preliminare e zonizzazione preliminare”
(Allegato 1).
2. Il Dipartimento Regionale Territorio e Ambiente darà seguito ai necessari provvedimenti amministrativi attuativi, in linea con quanto previsto dalla normativa vigente.
Avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso al T.A.R. e ricorso straordinario al Presidente della Regione, rispettivamente entro 60 giorni ed entro 120 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Il presente decreto, senza allegati, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Il decreto sarà pubblicato, completo degli allegati, sul sito internet dell’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente.
Palermo, 18 settembre 2009
L’Assessore (Prof. Avv. Mario Milone)

http://www.artasicilia.it/web/s3/1%20Decreto_IPA.pdf

ARPA ASSESSORATO ACCORDO DI PROGRAMMA
http://gurs.pa.cnr.it/gurs/Gazzette/g08-15/g08-15-p40.html

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