Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
3 aprile 2014 4 03 /04 /aprile /2014 23:32

 

ASSESSORE AMBIENTE SICILIA LO BELLO E DR CAPILLI COAUTORE PIANO IN AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE AMBIENTE ARS DEL 26 09 2013 DICHIARANO: IL PIANO ARIA SICILIA E' COPIATO

 

 
Al nostro Blog è pervenuta una email con allegato    la registrazione audio  della  audizione  della Commissione Ambiente della Regione Sicilia  tenutasi il  26 settembre 2013, con la richiesta di pubblicazione 
 


AUDIZIONE ASSESSORE LO BELLO DR CAPILLI COMM AMBIENTE SICILIA

 

 

 

   

 

 

 

AUDIZIONE ASSESSORE LO BELLO DR CAPILLI COMM AMBIENTE SICILIA


 
 
Audizione sulle problematiche inerenti il passaggio a livello di via Paestum e ilsistema ferroviario presso il  comune  di Ragusa.

 
 
 
Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
 
   La seduta inizia alle ore 11.00.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.
 
 
L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.
 
Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.
 
 
L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.
 
Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.
 
 
Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.
 
 
Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono alla realtà veneta. E sebbene sia stata chiesta più volte la revoca del piano, ancora oggi sul sito dell’assessorato del territorio si trova pubblicato il suddetto piano con delle lievi modifiche. Sulle aree ad elevato rischio ambientale, come Siracusa, erano state stanziate ingenti somme per il risanamento dell’aria, di cui non si è visto alcun beneficio. Stigmatizza, inoltre, i contenuti della recente AIA sul petrolchimico di Siracusa, che opera dei rinvii in un’ottica di prospettive future.
 
 
La sig.ra LO BELLO, Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, esprime compiacimento per le iniziative intraprese sull’argomento in merito al quale ha dato risposta alle interrogazioni presentate.
 
Ammette che il piano in questione è stato frutto di una riproduzione di un piano di altre regioni, ma assicura che i dati ivi contenuti sono della Regione siciliana. E su tali dati si è provveduto a dare attuazione mediante l’adozione di decreti assessoriali.
Sostiene che il ritiro del piano comporterebbe una lacuna e che, pertanto, sarebbe più opportuno procedere ad un aggiornamento dello stesso. Informa che ha avviato dei tavoli su tale tema, affinchè la Regione si adegui alle direttive del decreto legislativo n. 155 del 2010. Assicura che un’attenzione particolare è dedicata all’aria di Siracusa. A tal proposito informa di un prossimo incontro presso il Ministero dell’ambiente sulla rivisitazione dell’AIA di cui ha parlato il dott. LICATA di BAUCINA e sulla rete di monitoraggio dati che deve essere attivata nella Regione. Deposita una relazione redatta dai propri uffici sull’argomento datata il 22 marzo scorso.
 
L’onorevole SORBELLO chiede che prima di procedere alla rivisitazione dell’AIA vengano coinvolti gli enti locali della zona interessata.
 
 
Il dott. CAPILLI (uno dei redattori del Piano n.d.a.), dirigente dell’Assessorato delterritorio e dell’ambiente, riconosce che il piano sia stato copiato da altre regioni, ma è operativo da sei anni ed ha prodotto anche effetti, contenuti in alcuni decreti assessoriali.
 
 
Il sig. CIAMPOLILLO, Comitato Cittadino Isola Pulita,rappresenta che il piano attualmente ancora vigente non contiene alcun riferimento alle zone interessate da cementifici. Chiede come l’Italcementi presso Isola delle Femmine abbia ottenuto l’AIA se tali zone non risultano presenti nel piano.
 
 
Il PRESIDENTE chiede chiarimenti in merito al rilascio dell’AIA al citato cementificio, senza il presupposto, ovvero la previsione all’interno del piano regionale
 
 
Il dott. CAPILLI riconosce che il piano non contiene alcunché sui cementifici, si limita a prevedere l’inventario regionale delle emissioni.
 
 
La dott.ssa NICOTRA, esperta in materia ambientale, elenca una serie di sostanze inquinanti che risultano presenti in tutta la zona di Siracusa. Riferisce che le sostanze rilevate sono altamente pericolose per la salute umana e il decreto legislativo n. 155 non le elenca tutte. Pertanto, propone che la Regione si faccia carico di aggiungere all’elenco nazionale tali sostanze mediante un atto proprio. Tra queste ricorda le emissioni di PM10 provenienti dalle torce del petrolchimico che sono continuamente accese e le emissioni provenienti dai camini. Dichiara, inoltre, che nella zona sono presenti inceneritori i cui controlli sono deferiti alle stesse società titolari dell’impianto. Ritiene che i controlli debbano essere compiuti da un organo esterno, quale potrebbe essere l’ARPA.
 
 
Il PRESIDENTE condivide la proposta di adottare un atto regionale, trattandosi di materia che operando in via restrittiva nel rispetto dell’ambiente e della salute rientra tra le competenze regionali.
 
 
L’onorevole CIRONE ritiene che la soluzione sia da individuare nell’adozione di un decreto assessoriale riferisce di un lavoro di monitoraggio di sostanze non soggette a controllo da parte della prefettura.
 
 
Il sig. GENCHI rappresenta le anomalie delle torce che sono sempre accese, sostenendo che servono non come segnale di mal funzionamento, bensì per bruciare alcune sostanze. Avverte sulla necessità di intervenire a disciplinare le bolle di raffineria, su cui riferisce di avere redatto nel 2006, quando prestava servizio presso l’assessorato del territorio, una relazione che contiene proposte normative sulla materia.
 
 
Il sig. LA ROSA, CGIL, suggerisce all’Assessore di avviare una consultazione con i rappresentanti di tutte le categorie prima di redigere un nuovo piano sulla qualità dell’aria. E aggiunge che tale piano deve essere coordinato con gli altri piani regionali, quale ad esempio quello dell’energia.
 
 
Il Prof. LOMBARDO, Università di Palermo, contesta le modalità di redazione del piano, non essendo sufficiente inserire dei dati di una regione in un contesto di un’altra regione.
 
 
Il PRESIDENTE condivide il suggerimento di creare una rete di coordinamento tra tutti i piani regionali.
 
 
L’Assessore LO BELLO chiarisce che gli effetti citati che il piano ha finora prodotto sono effetti relativi all’organizzazione amministrativa. Ritiene meritorio il contributo che la Commissione sta offrendo con la seduta odierna. Si impegna ad organizzare un incontro con le parti presenti successivo al confronto con gli organi ministeriali.
 
 
Il sig. CIAMPOLILLO ribadisce l’opportunità di revocare il piano attualmente pubblicato sul sito dell’assessorato. Il PRESIDENTE dichiara concluso il primo punto all'ordine del giorno e passa al secondo punto.

 

 
 
 
Sig.ra LO BELLO Maria, assessore regionale per il territorio e l'ambiente
Dott. BARTOLOTTA Antonino, assessore regionale per le infrastrutture e la
mobilità
Dott. GULLO Gaetano, dirigente generale dipartimento regionale ambiente
Dott. ARNONE Giovanni, dirigente generale dipartimento regionale
infrastrutture, mobilità e trasporti
Dott. LICATA di BAUCINA Francesco, dirigente generale ARPA Sicilia
Dott. PICCITTO Federico, sindaco del comune di Ragusa
Ing. CUCINOTTA Andrea, direttore generale responsabile per la Sicilia di RFI
Prof. LOMBARDO Alberto, Università di Palermo
Dott. FONTANA Domenico, Legambiente Sicilia
Sig. LA ROSA Alfio, CGIL
Sig. GENCHI Gioacchino, CGIL
Sig. JANNI Leandro, Italia Nostra
Sig. PALMIERI Angelo, WWF
Prof. SOLARINO Luigi, Decontaminazione Sicilia
Sig. CASELLA Mario, Decontaminazione Sicilia
Sig.a BIANCO Asessandra, AugustAmbiente
Sig. CIAMPOLILLO Giuseppe, Comitato Cittadino Isola Pulita
Sig. GURRIERI Giuseppe, CUB trasporti provinciale
Sig. RAGUSA Salvatore, CUB trasporti provinciale
Sig. PATRIARCA Andrea, comitato pendolari e per il rilancio della ferrovia
Sig. COSTA Giuseppe, comitato pendolari e per il rilancio della ferrovia
Sig. FIRRINCIELI Sergio, comitato NO MURO
  
 
Ambiente, verso un nuovo piano della qualità dell’aria
settembre 27, 2013 • 1 Comments
 
 
PALERMO – Il governo regionale sta lavorando ad un nuovo Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Lo ha detto ieri, 26 settembre, in Commissione all’Ars, l’assessore al ramo che ha anche accolto la richiesta di associazioni e della di “rendere più cogenti” i controlli sull’inquinamento dell’aria in Sicilia.
 
«Lo faremo attraverso un testo di legge anzi, se possibile, con decreto assessoriale», ha detto Lo Bello.
 
Al centro delle preoccupazioni della Commissione, Cgil e associazioni ambientaliste, situazioni come quella dell’area industriale di Siracusa con 10 km di impianti industriali e alcuni inquinanti che, dice Trizzino “non sono neppure contemplati nei decreti legislativi nazionali che regolano la materia. E’ per questo che abbiamo chiesto un intervento legislativo aggiuntivo che migliori e perfezioni la lotta all’inquinamento dell’aria sull’isola”. Sotto i riflettori anche l’operato dell’Arpa.
 
 
«Ci sono situazioni paradossali– dice il presidente della Commissione, – A Gela, ad esempio, dove sono presenti 48 camini industriali, per i controlli c’è un solo tecnico dell’Agenzia».
 
 
 
Un capitolo spinoso, quello dell’inquinamento dell’aria in Sicilia.
 
 
Non solo per lo scandalo del Piano regionale di risanamento finito nel mirino anche della Procura perché si scoprì – era il 2007, l’assessore era allora Rosanna Inerlandi e il dirigente responsabile, Salvatore Anzà –che il piano era un “copia incolla” di quello del Veneto, ma perché dopo il Piano di risanamento e soprattutto con norme più stringenti rispetto alle emissioni inquinanti, molte aziende potrebbero essere chiamate a un adeguamento degli impianti.
 
 
 
Ma quali sono i tempi del nuovo Piano regionale?
 
 
«Lo Bello – dice Trizzino –ha riferito alla Commissione che la programmazione generale è già all’esame del Ministero. E che, una volta avuto l’ok da Roma, il governo riunirà il Tavolo tecnico per stilare il Piano definitivo”.
 
 
Di fatto dal 2007 ad oggi, da quando cioé Legambiente svelò in una conferenza stampa che il Piano della Regione siciliana altro non era che la fotocopia di quello della Regione Veneto (risalente al 2000 e, bocciato dalla Commissione Europea), l’isola è rimasta senza un vero strumento di programmazione e pianificazione per il risanamento dell’aria. Per questo, lo scorso aprile i deputati del M5S avevano presentato all’Ars una interpellanza al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
 
 
E il Gup di Palermo rinviato a giudizio, ad aprile, i presidenti Cuffaro e Lombardo insieme ai rispettivi assessori all’Ambiente. A scandalizzare l’opinione pubblica del Piano fotocopia fu il fatto che tra le parti copiate ce n’erano alcune ch generavano, come si legge nell’interpellanza dei Cinque Stelle “inedite comunanze climatiche tra il Veneto e la Sicilia: tipo il sistema aerologico padano della Regione Sicilia o la limitazione dell’utilizzo del riscaldamento domestico a causa della rigidità del clima».
 
http://www.ilmattinodisicilia.it/ambiente-verso-nuovo-piano-della-qualita-dellaria/#sthash.bAme1uee.dpuf
 
 
IN SICILIA DAL 9 AGOSTO DELL’ANNO 2007 NON SI RESPIRA LA STESSA ARIA
 
 
Il “rigido clima della Sicilia” ci ha reso più Europei, Oltre al Bacino aerologico Padano” in Sicilia abbiamo le “piste ciclabili lungo l’argine dei fiumi e dei canali” presenti nei centri storici dei comuni siciliani
 
 
Dal 9 AGOSTO 2007 sembra che in Sicilia sia mutato anche l'assetto autonomistico, dato che anche il Parlamento, l’Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale, come quello del Veneto”
 
 
Sono tornate le comunità montane, l'intero territorio è diventato pianeggiante sono nati il Sistema Ferroviario Metropolitano regionale (SFMR), il Comitato di indirizzo e Sorveglianza (CIS), i Tavoli Tecnici Zonali (TTZ), il bollettino dei Centri Operativi Provinciali (COP), ma, di contro, non c'è traccia dei 3 poli petrolchimici, delle centrali termoelettriche, dei cementifici e della distilleria più grande d'Europa; la Gazzetta Ufficiale Siciliana si chiama GUN e non GURS e tra i progetti previsti ne figura uno persino della Regione Lombardia approvato con Decreto della Giunta lombarda e corredato da varie Delibere della medesima Giunta; talune Direttive comunitarie e normative nazionali sono citate in via di emanazione o vigenti, nonostante siano intervenuti l'emanazione, il recepimento e in qualche caso l'abrogazione. Per ogni eventuale dubbio esplicativo o interpretativo, a pag 26, cap 1,§ 1.6, sub § 1.6.1., era indicato il link http://servizi regionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, salvo scoprire che non si era indirizzati ad un documento siciliano, ma direttamente al cap 4 del Piano della Regione Veneto. Risultato:un pot-pourri di dati siciliani e soluzioni venete.
 
INDIVIDUATE LE FONTI DA CUI SONO STATE LETTERALMENTE TRATTE PAGINE INTERE DEL “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” approvato con D.A. 176 9.08.2007
 
 
Complessivamente il “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” approvato con D.A. 176 9.08.2007:
 
 
Le 241 pagine risultano tratte dalle 323 pagine, o da porzioni di esse, tratte da 27 FONTI presenti anche in rete (N.B.: alcuni siti originari hanno subito cambiamenti negli anni, ma le pagine oggetto della copiatura sono state salvate)
 
 
 
Il “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” è stato COPIATO da:
 
  • COPIATE dal “Piano Regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera” D.G.R. 902 del 4 Aprile 2003 D.G.R. 57 11 Novembre 2004 pagine n 131
  • COPIATE dal "Piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera" DGR 902 del 4 aprile 2003 D.G.R. 57 11 Novembre 2004 pagine n 131
  • COPIATE da Programma Pluriennale regionale attuativo regolamento CEE 2080 biennio 98/99 pagine n 6
  • COPIATE da Il Turismo in Sicilia pagine n 1
  • COPIATE da Relazione Stato dell’Ambiente Agenda 21 Comune Palermo pagine 7
  • COPIATE da Annuario ARPA 2005 pagine n 18
  • COPIATE da Annuario ARPA 2004 pagine n 49
  • COPIATE da Provincia Torino Ambiente Inquinamento Biossido di Azoto Zolfo pagine n 3
  • COPIATE da Annuario ARPA 2006 pagine n 18
  • COPIATE da AMIA Palermo realzione 1997 1998 pagine n 4
  • COPIATE da AMIA PA III Relazione pagine n 7
  • COPIATE da Carta Climatica e Atlante Climatologico della Sicilia pagine n 15
  • COPIATE da Università Ferrara Tesi di Laurea “L’Ambiente Naturale” pagine n 1
  • COPIATE da Enea 1999 pagine n 4
  • COPIATE da I Processi di desertificazione pagine n 1
  • COPIATE da Istituto Veneto Tesi di Laurea pagine n 2
  • COPIATE da Piano Provinciale Tutela Qualità aria Prov Autonoma Trento pagine n 1
  • COPIATE da AMIA V Relazione pagine n 9
  • COPIATE da APAT Biomonitoraggio 2005 pagine n 2
  • COPIATE da Linee Guida Comprensorio del Mela pagine n 3
  • COPIATE da ARPA Laboratorio Mobile Milazzo pagine n 15
  • COPIATE da AMIA 3-4-5- Relazione pagine n 1
  • COPIATE da D.M. 261/02 Normativa pagine n 4
  • COPIATE da Genchi Cammarata pagine n 11
  • COPIATE da Piano Direttore Assessorato Turismo Trasporti Sicilia pagine n 3
A cura del Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine
 

   

http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
 
 
 
 
PIANO REGIONE SICILIA DI COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA AMBIENTE ADOTTATO CON D.A. N 176/GAB DEL 9 AGOSTO 2007
 
 
Il Piano oltre a rappresentare un collage di capitoli, paragrafi ….. integralmente trascritti da pubblicazioni di altri Enti ed Amministrazioni, riproduce delle “inverosimili” SIMILITUDINI SOMIGLIANZE COPIATURE REFUSI ERRORI …….con l’omologo piano:
 
 
IL “PIANO DELLA REGIONE VENETO PER LA TUTELA E IL RISANAMENTO DELL’ARIA” (delibera 452 15 febbraio 2000) ADOTTATO CON DELIBERAZIONE N 57 DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO L’11.11.2004 che nell’APRILE 2006 LA COMMISSIONE AUROPEA BOCCIA
 
 
La distribuzione delle pagine del Piano Aria Regione Sicilia Copiato con il relativo numero di pagine oltre al Piano Veneto dalle oltre 20 fonti da cui si è “ricopiato”
 
 
Capitolo 1:
11 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto 16 Pagine. Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 16 (riportate nel fascicolo da pagina 8 a pagina 16 e da pag 22 a pagina 28) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 8
 
 
Capitolo 2:
34 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 15 (riportate nel fascicolo pagine 5-6-8-10-16-17-18-21-43-53 e da pag 55 a pagina 59) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 19
 
 
Capitolo 3:
30 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 10 (riportate nel fascicolo pagine 4-6-9-12-38 e da pag 46 a pag 9 e pag 56) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 19
 
 
Capitolo 4-5-6-7-8-9-10-bibliografia glossario:
36 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 27 (riportate nel fascicolo da pag 24 a pag 36 da pag 40 a pag 43 pagine 46 e 47- pagine 51-56-57-58 e da pagina 63 a pagina 66) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 24
 
 
RIEPILOGO DEL NUMERO DI PAGINE COPIATE:
 
131 paginedel Piano Aria Veneto ricopiate nel Piano Aria Regione Sicilia composto di 241 pagine Pagine intere copiate dal Piano Veneto in N° 68 Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 70
 
 
 
 
 
 
 

COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO

 

 

 
 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 

COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO

 

 

 
 

Condividi post
Repost0
3 aprile 2014 4 03 /04 /aprile /2014 23:29


Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria
.


Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio

 
  PALERMO 26.09.2013 
 
La seduta inizia alle ore 11.00.
 
Il  PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce  che sul  tema  relativo al piano regionale di risanamento  della qualità dell'aria sono state intraprese numerose attività  e  auspica  che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell'Assessore per il territorio e per l'ambiente.
 
            L'onorevole  CIRONE  ricorda  gli  atti  ispettivi  che   ha presentato   e  la  risoluzione  approvata  in  Commissione.  Dichiara  che  si  tratta  di un  tema  molto  delicato  che coinvolge  interessi  sensibili, quale la  salute.  Rammenta  dell'incontro che la Commissione ha tenuto presso il  comune di   Melilli   e  la  grave  situazione  che  interessa   la popolazione  della  provincia  di  Siracusa,  che  attendono risposte  concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti  causati dall'industrializzazione.
 
            L'onorevole  SORBELLO, in relazione alla zona  di  Siracusa, considera  prioritari  due  obiettivi:  da  una   parte   la necessità  della rivisitazione dell'autorizzazione integrata  ambientale  e  dall'altra la opportunità di programmare  una  nuova  collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente  gli  agenti inquinanti. Nonostante  consideri apprezzabile  l'attività svolta da parte della Provincia  di  Siracusa  e  dall'ARPA, allo stato attuale,  un'area  di  10  chilometri è interessata da emissioni di sostanze  altamente  pericolose   provenienti  dalle  industrie  che   sono   ivi  insediate.
 
            Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia  alle dichiarazione già espresse nella seduta  n.  56  dell'11   luglio   scorso  circa  il  piano   regionale   di  risanamento della qualità dell'aria, ricordando  che  l'ARPA  ha stipulato con l'assessorato del territorio un protocollo per  fornire  i dati utili per l'adeguamento  del  piano  al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla  problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell'ambiente una nota con  la quale viene chiesta una rivisitazione dell'AIA nella zona de qua.  Tuttavia, non essendo organo competente  ad  inoltrare tale   istanza   è   stata  trasmessa  all'assessorato   del  territorio affinchè provvedano.
 
            Il  sig.  GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa  Legambiente denunciava  che  il piano regionale sulla qualità  dell'aria era  il  prodotto  di  un copiato dal piano  della  Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è  susseguito  alcun intervento. Infatti, il piano  contiene dei  riferimenti  che  non  risultano  compatibili  con   il territorio  siciliano,  anzi, vi  sono  rinvii  a  territori pianeggianti e percorsi che appartengono alla realtà veneta. E  sebbene sia stata chiesta più volte la revoca del  piano, ancora  oggi  sul  sito dell'assessorato del  territorio  si trova   pubblicato  il  suddetto  piano  con   delle   lievi modifiche.
Sulle  aree  ad  elevato rischio ambientale, come  Siracusa, erano  state  stanziate  ingenti somme  per  il  risanamento dell'aria, di cui non si è visto alcun beneficio. Stigmatizza,  inoltre,  i contenuti della  recente  AIA  sul petrolchimico di Siracusa, che opera dei rinvii in un'ottica di prospettive future.
 
            La sig.ra LO BELLO, Assessore regionale per il territorio  e l'ambiente,   esprime  compiacimento   per   le   iniziative intraprese  sull'argomento  in  merito  al  quale  ha   dato  risposta  alle  interrogazioni presentate.  Ammette  che  il piano in questione è stato frutto di una riproduzione di  un piano  di  altre  regioni,  ma  assicura  che  i  dati   ivi contenuti sono della Regione siciliana. E su tali dati si  è provveduto a dare attuazione mediante l'adozione di  decreti assessoriali.   Sostiene   che   il   ritiro    del    piano comporterebbe  una  lacuna  e  che,  pertanto,  sarebbe  più opportuno  procedere  ad  un  aggiornamento  dello   stesso. Informa che ha avviato dei tavoli su tale tema, affinchè  la  Regione si adegui alle direttive del decreto legislativo  n. 155 del 2010.  Assicura  che un'attenzione particolare è dedicata  all'aria di   Siracusa.  A  tal  proposito  informa  di  un  prossimo incontro    presso   il   Ministero   dell'ambiente    sulla rivisitazione dell'AIA di cui ha parlato il dott. LICATA  di BAUCINA  e  sulla rete di monitoraggio dati che deve  essere attivata nella Regione.  Deposita   una   relazione   redatta   dai   propri   uffici  sull'argomento datata il 22 marzo scorso.
 
            L'onorevole  SORBELLO  chiede che prima  di  procedere  alla rivisitazione  dell'AIA vengano coinvolti  gli  enti  locali della zona interessata.
 
            Il  dott. CAPILLI, dirigente dell'Assessorato del territorio e dell'ambiente, riconosce che il piano sia stato copiato da altre  regioni,  ma è operativo da sei anni ed  ha  prodotto  anche effetti, contenuti in alcuni decreti assessoriali.
 
            Il   sig.  CIAMPOLILLO,  Comitato  Cittadino  Isola  Pulita,rappresenta  che  il  piano attualmente ancora  vigente  non contiene   alcun   riferimento  alle  zone  interessate   da cementifici.  Chiede come l'Italcementi presso  Isola  delle Femmine  abbia  ottenuto l'AIA se tali  zone  non  risultano  presenti nel piano.
 
            Il  PRESIDENTE  chiede  chiarimenti in  merito  al  rilascio dell'AIA  al  citato  cementificio,  senza  il  presupposto, ovvero la previsione all'interno del piano regionale
 
            Il  dott.  CAPILLI  riconosce  che  il  piano  non  contiene alcunché sui cementifici, si limita a prevedere l'inventario  regionale delle emissioni.
 
            La  dott.ssa NICOTRA, esperta in materia ambientale,  elenca una  serie di sostanze inquinanti che risultano presenti  in tutta  la  zona  di  Siracusa.  Riferisce  che  le  sostanze rilevate sono altamente pericolose per la salute umana e  il decreto  legislativo n. 155 non le elenca  tutte.  Pertanto, propone  che  la  Regione  si faccia  carico  di  aggiungere all'elenco nazionale tali sostanze mediante un atto proprio. Tra  queste  ricorda le emissioni di PM10 provenienti  dalle torce del petrolchimico che sono continuamente accese  e  le emissioni  provenienti  dai camini. Dichiara,  inoltre,  che nella  zona sono presenti inceneritori i cui controlli  sono deferiti alle stesse società titolari dell'impianto. Ritiene che  i  controlli  debbano  essere  compiuti  da  un  organo esterno, quale potrebbe essere l'ARPA.
 
            Il  PRESIDENTE  condivide la proposta di  adottare  un  atto regionale,  trattandosi  di  materia  che  operando  in  via restrittiva  nel  rispetto  dell'ambiente  e  della   salute  rientra tra le competenze regionali.
 
            L'onorevole   CIRONE  ritiene  che  la  soluzione   sia   da     individuare  nell'adozione  di  un  decreto  assessoriale    riferisce  di  un  lavoro di monitoraggio  di  sostanze  non soggette a controllo da parte della prefettura.
 
            Il  sig. GENCHI rappresenta le anomalie delle torce che sono  sempre  accese, sostenendo che servono non come  segnale  di mal  funzionamento,  bensì  per  bruciare  alcune  sostanze.
            Avverte  sulla  necessità  di intervenire a disciplinare  le   bolle  di raffineria, su cui riferisce di avere redatto  nel 2006,  quando  prestava  servizio presso  l'assessorato  del territorio,  una  relazione che contiene proposte  normative sulla materia.
 
            Il  sig.  LA ROSA, CGIL, suggerisce all'Assessore di avviare  una consultazione con i rappresentanti di tutte le categorie  prima di redigere un nuovo piano sulla qualità dell'aria.  E aggiunge che tale piano deve essere coordinato con gli altri piani regionali, quale ad esempio quello dell'energia.
 
            Il  Prof.  LOMBARDO,  Università  di  Palermo,  contesta  le modalità  di  redazione del piano, non  essendo  sufficiente  inserire  dei dati di una regione in un contesto di un'altra regione.
 
            Il  PRESIDENTE condivide il suggerimento di creare una  rete    di coordinamento tra tutti i piani regionali.
 
            L'Assessore LO BELLO chiarisce che gli effetti citati che il  piano    ha    finora   prodotto   sono   effetti   relativi  all'organizzazione  amministrativa.  Ritiene  meritorio   il contributo  che la Commissione sta offrendo  con  la  seduta odierna. Si impegna ad organizzare un incontro con le  parti presenti   successivo   al   confronto   con   gli    organi   ministeriali.
 
            Il  sig. CIAMPOLILLO ribadisce l'opportunità di revocare  il  piano attualmente pubblicato sul sito dell'assessorato.
 
http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=1
 
Ambiente, verso un nuovo piano della qualità dell’aria  
 

PALERMO – Il governo regionale sta lavorando ad un nuovo Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Lo ha detto ieri, 26 settembre, in Commissione Ambiente all’Ars, l’assessore al ramo Mariella Lo Bello che ha anche accolto la richiesta di associazioni e della commissione Ambiente di “rendere più cogenti” i controlli sull’inquinamento dell’aria in Sicilia. «Lo faremo attraverso un testo di legge anzi, se possibile, con decreto assessoriale», ha detto Lo Bello. Al centro delle preoccupazioni della Commissione, Cgil e associazioni ambientaliste, situazioni come quella dell’area industriale di Siracusa con 10 km di impianti industriali e alcuni inquinanti che, dice Trizzino “non sono neppure contemplati nei decreti legislativi nazionali che regolano la materia. E’ per questo che abbiamo chiesto un intervento legislativo aggiuntivo che migliori e perfezioni la lotta all’inquinamento dell’aria sull’isola”. Sotto i riflettori anche l’operato dell’Arpa. «Ci sono situazioni paradossali– dice il presidente della Commissione, Gianpiero Trizzino – A Gela, ad esempio, dove sono presenti 48 camini industriali, per i controlli c’è un solo tecnico dell’Agenzia».

Un capitolo spinoso, quello dell’inquinamento dell’aria in Sicilia. Non solo per lo scandalo del Piano regionale di risanamento finito nel mirino anche della Procura perché si scoprì – era il 2007, l’assessore era allora Rosanna Inerlandi e il dirigente responsabile, Salvatore Anzà –che il piano era un “copia incolla” di quello del Veneto, ma perché dopo il Piano di risanamento e soprattutto con norme più stringenti rispetto alle emissioni inquinanti, molte aziende potrebbero essere chiamate a un adeguamento degli impianti.

Ma quali sono i tempi del nuovo Piano regionale? «Lo Bello – dice Trizzino –ha riferito alla Commissione che la programmazione generale è già all’esame del Ministero. E che, una volta avuto l’ok da Roma, il governo riunirà il Tavolo tecnico per stilare il Piano definitivo”. Di fatto dal 2007 ad oggi, da quando cioé Legambiente svelò in una conferenza stampa che il Piano della Regione siciliana altro non era che la fotocopia di quello della Regione Veneto (risalente al 2000 e, bocciato dalla Commissione Europea), l’isola è rimasta senza un vero strumento di programmazione e pianificazione per il risanamento dell’aria. Per questo, lo scorso aprile i deputati del M5S avevano presentato all’Ars una interpellanza al presidente della Regione, Rosario Crocetta. E il Gup di Palermo rinviato a giudizio, ad aprile, i presidenti Cuffaro e Lombardo insieme ai rispettivi assessori all’Ambiente. A scandalizzare l’opinione pubblica del Piano fotocopia fu il fatto che tra le parti copiate ce n’erano alcune che generavano, come si legge nell’interpellanza dei Cinque Stelle “inedite comunanze climatiche tra il Veneto e la Sicilia: tipo il sistema aerologico padano della Regione Sicilia o la limitazione dell’utilizzo del riscaldamento domestico a causa della rigidità del clima».

 
http://www.ilmattinodisicilia.it/ambiente-verso-nuovo-piano-della-qualita-dellaria/#sthash.bAme1uee.dpuf
 
 
Audizione dell'Assessore regionale per il territorio e per l'ambiente e del direttore generale dell'ARPA Sicilia in relazione al piano regionale di risanamento della qualità dell'aria.
 
PALERMO 11.07.2013 
 
La seduta inizia alle ore 10.45.
 
Il  PRESIDENTE  dichiara aperta la seduta e ricorda  che  sulla materia    il    Movimento   cinque   stelle   ha    presentato un’interrogazione,  che  sebbene  siano  passati  mesi  non  ha ricevuto ancora alcuna risposta.
 
L’onorevole CIACCIO, richiedente dell’odierna audizione, rileva che  il  piano  regionale della tutela dell’aria approvato  nel 2007  è  stato copiato dal piano del Veneto, così da  contenere dei  riferimenti espliciti ad aspetti territoriali  del  bacino padano.  Nel  ricordare  l’attività ispettiva  svolta  su  tale materia, prende atto dell’assenza del governo.
 
Il dott. GENCHI, CGIL, osserva che in seguito all’intervento di Legambiente  successivo  alla  pubblicazione  del  piano  si  è ottenuta  un’attenzione mediatica, alla quale non è  susseguito alcun  intervento. Infatti, il piano contiene  dei  riferimenti che  non  risultano  compatibili con il  territorio  siciliano, anzi,  vi  sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi  che appartengono  alla  realtà  veneta.  Aggiunge  che  la   stessa bibliografia è stata copiata. E sebbene sia stata  chiesta  più volte   la   revoca   del   piano,   ancora   oggi   sul   sito dell’assessorato del territorio si trova pubblicato il suddetto piano.  Risulta imbarazzante che non si sia ancora  provveduto. Chiede  quale destinazione abbiano avuto i fondi stanziati  per il  risanamento dell’aria per le aree a rischio,  come  Gela  e Siracusa.
 
Il  PRESIDENTE sulla destinazione dei citati fondi comunica che si è attivato per conoscere come siano stati utilizzati.
 
L’onorevole  FAZIO  considera  grave  che  non  si  sia  ancora provveduto e che nessuno sia stato dichiarato responsabile.  Si tratta  di  una questione che merita di essere affrontata  alla presenza   dell’Assessore,  e  propone  di  rinviare   ad   una successiva seduta.
 
L’onorevole  VINCIULLO stigmatizza sull’assenza  dell’Assessore su un argomento così delicato.
 
Il  PRESIDENTE  ricorda l’assenza dell’Assessore  nelle  ultime sedute tra cui la seduta di Gela e di Melilli.
 
La  dott.ssa  MARABITO,  Italia  Nostra,  rappresenta  come  la normativa  vigente  rispetto  alle  nuove  sostanze  si   possa considerare  obsoleta. Ritiene che nella  redazione  del  piano occorra prendere in considerazione gli effetti sulla salute.
 
Il  prof.  SOLARINO,  Decontaminazione Sicilia,  ripete  quanto affermato  dal dott. GENCHI e precisa che l’attuale sistema  di controllo è inefficace per effettuare i dovuti controlli.
 
Il  dott.  LA ROSA, CGIL, avverte sull’importanza che il  piano riveste   dal   punto   di   vista   della   programmazione   e pianificazione.
 
Il  dott.  LICATA di BAUCINA,  dirigente generale ARPA Sicilia, precisa  che  solo  di  recente l’ARPA è  stata  investita  del compito di fornire dati per la rete di monitoraggio ambientale.
Inoltre,  riferisce che l’ARPA gestisce solo dodici centraline, le altre 28 sono gestite da comuni e province.
 
Il   sig.   CIAMPOLILLO,  Comitato  Cittadino   Isola   Pulita, rappresenta  che  il  piano  attualmente  ancora  vigente   non contiene   alcun   riferimento   alle   zone   interessate   da cementifici. Chiede, pertanto, che tali zone come  Isola  delle Femmine vengano attenzionate, in considerazione dei gravi danni alla salute che vengono rilevati.
 
Il  PRESIDENTE vista la delicatezza della questione propone  di riconvocare un’altra seduta col medesimo ordine del giorno.
 
Non  avendo alcun altro chiesto di parlare,  dichiara  conclusa la seduta.
 
 
La seduta è tolta alle ore 11.20.

PRESENTI ALL’AUDIZIONE:

Presidente: Trizzino Giampiero (MOVIMENTO 5 STELLE)

trzgpr@gmail.com gtrizzino@ars.sicilia.it


Ferrandelli Fabrizio (PD). fferrandelli@ars.sicilia.it
Fazio Girolamo (MISTO). gfazio@ars.sicilia,it
Turano Girolamo (UDC Unione Di Centro) gturano@ars.sicilia.it

Vinciullo Vincenzo (PDL-VERSO IL PPE). vvinciullo@ars.sicilia.it
Ciaccio Giorgio (MOVIMENTO 5 STELLE) ciacciogiorgio@gmail.com ciacciogiorgio@gmail.com

v.palmeri@ars.sicilia.it

Dott. LICATA di BAUCINA Francesco, dirigente generale ARPA Sicilia flicata@arpa.sicilia.it
Sig. CIAMPOLILLO Giuseppe Comitato Cittadino Isola Pulita isolapulita@gmail.com

Legambiente Comitato Regionale Siciliano regionale@legambientesicilia.it
Prof. LOMBARDO Alberto, Comunisti Sinistra Popolare alberto.lombardo@unipa.it
Sig. LA ROSA Alfio, CGIL a.larosa@cgilsicilia.it
Sig. GENCHI Gioacchino, CGIL gioacchino.genchi@gmail.com
Prof. SOLARINO Luigi, Decontaminazione Sicilia luigi.solarino@alice.it
DR. Giuseppe Pisani AugustAmbiente giuseppepisani@alice.it
Sig. MORABITO Ernesto, Italia Nostra
Sig. CIULLA Pietro, WWF pietro.ciulla@gmail.com

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA QUARTA COMMISSIONE
PIAZZA PARLAMENTO 1 AMBIENTE E TERRITORIO
90134 PALERMO

CONVOCAZIONE IN AUDIZIONE DEI RAPPRESENTANTI DELLE ASSOCIAZIONI DI CUI IN ELENCO

GIORNO 11 LUGLIO 2013 ALLE ORE 10

Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio

 
 
 
 
Audizione dell'Assessore regionale per il  territorio  e  per l'ambiente e del  direttore  generale  dell'ARPA  Sicilia  in relazione al piano regionale  di  risanamento  della  qualità dell'aria.

LA S.V. É INVIATA A PARTECIPARE ALLA RIUNIONE DELLA IV COMMISSIONE 'AMBIENTE E TERRITORIO', CONVOCATA GIOVEDI' 11 LUGLIO 2013, ALLE ORE 10.00


Sig.ra LO BELLO Maria, assessore regionale per il territorio e l'ambiente mariellalobello@libero.it
Dott. GULLO Gaetano, dirigente generale dipartimento regionale ambiente
Dott. LICATA di BAUCINA Francesco, dirigente generale ARPA Sicilia
Sig. CIAMPOLILLO Giuseppe Comitato Cittadino Isola Pulita isolapulita@gmail.com
Legambiente Comitato Regionale Siciliano regionale@legambientesicilia.it , giu-messina@libero.it ,
Dott. FONTANA Domenico, Legambiente Sicilia mimmofontana@yahoo.it
Prof. LOMBARDO Alberto, Comunisti Sinistra Popolare alberto.lombardo@unipa.it
Sig. LA ROSA Alfio, CGIL a.larosa@cgilsicilia.it
Sig. GENCHI Gioacchino, CGIL gioacchino.genchi@gmail.com
Prof. SOLARINO Luigi, Decontaminazione Sicilia luigi.solarino@alice.it
Sig. CASELLA Mario, Decontaminazione Sicilia mariocasella@gmail.com
Sig.a BIANCO Alessandra, AugustAmbiente giuseppepisani@alice.it
Sig. JANNI Leandro, Italia Nostra leandrojanni@tiscali.it
Sig. PALMIERI Angelo, WWF palmieriangelo@libero.it palmieri.angelo@alice.it

http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=2

Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine

Via Sciascia 13

Al signor Presidente

della Regione Siciliana

on. Rosario Crocetta


Al signor Assessore Regionale

Del Territorio e dell’Ambiente

Dott.ssa Maria Lo Bello


Al signor Presidente

della IV commissione Ambiente e Territorio

dell’assemblea Regionale Siciliana

on. Giampiero Trizzino


e.p.c.

ai signori componenti

della IV commissione Ambiente e Territorio

dell’assemblea Regionale Siciliana


Oggetto: Richiesta convocazione in audizione sulle inadempienze riguardanti il “Piano Qualità dell’Aria Ambiente Regione Sicilia” approvato con D.A. 176/GAB del 9.8.2007

Con riferimento all'interpellanza parlamentare n. 40 trasmessa al governo il 6 maggio 2013 e, da ultimo, la richiesta di convocazione urgente della Commissione Ambiente della Regione Sicilia avanzata dall’on.le Giorgio Ciaccio il 17 giugno 2013, aventi come tema il Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato con il D.A. n.176/Gab del 9 agosto 2007 dall’Assessore del Territorio e dell’Ambiente Rossana Interlandi e risultato frutto di una riproposizione copiata in più parti dall’omologo Piano della Regione Veneto ed altre fonti, le sottoscritte associazione ambientaliste con la presente avanzano formale richiesta di convocazione in audizione presso codesta Commissione Ambiente e Territorio della Regione Sicilia.

Detta richiesta fa seguito a vari inviti, solleciti e ad una diffida al Presidente della Regione Rosario Crocetta e all'Assessore del Territorio e dell'Ambiente Mariella Lo Bello, rimasti da molti mesi inspiegabilmente senza risposta nonostante la macroscopicità dei fatti evidenziati.

Certi di un favorevole riscontro si ringrazia anticipatamente per l'attenzione prestata e si resta in attesa di essere convocati per l'audizione.

Si allegano: Richiesta della Associazioni Ambientaliste

Richiesta di Legambiente e della C.G.I.L

Diffida delle Associazioni Ambientaliste

Interpellanza Parlamentare n 40

Richiesta on.le Giorgio Ciaccio

Si allegano: Richiesta della Associazioni Ambientaliste

Richiesta di Legambiente e della C.G.I.L

Diffida delle Associazioni Ambientaliste

Interpellanza Parlamentare n 40

Richiesta on.le Giorgio Ciaccio


FIRMATARI DEL DOCUMENTO:

Alessandra Bianco presidente di AugustAmbiente, 330975680

Luigi Solarino presidente di Decontaminazione Sicilia, 095580138

Alessandro Leandro Janni presidente di Italia Nostra,

WWF Palermo,

Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,

Firmato: Giuseppe Ciampolillo

Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981

Comitato Cittadino Isola Pulita Pino Ciampolillo < isolapulita@gmail.com>,

Legambiente Comitato Regionale Siciliano < regionale@legambientesicilia.it>,

Legambiente Fontana Mimmo <mimmofontana@yahoo.it>,

Professore Alberto Lombardo Comunisti Sinistra Popolare < alberto.lombardo@unipa.it>,

C.G.I.L. Alfio La Rosa < a.larosa@cgilsicilia.it>,

C.G.I.L. F.P. Gioacchino Genchi <gioacchino.genchi@gmail.com>,

Decontaminazione Sicilia Professore Luigi Solarino <luigi.solarino@alice.it>,

Decontaminazione Sicilia Mario Casella <mariocasella@gmail.com>,

AugustAmbiente Alessandra Bianco luigi.solarino@alice.it

Italia Nostra Leandro Janni <leandrojanni@tiscali.it>,

W.W.F. Palmieri Angelo <palermo@wwf.it>, <palmieri.angelo@alice.it>, <palmieriangelo@libero.it>,


INTERPELLANZA

(risposta scritta con urgenza)

N. -40 Chiarimenti sulle inadempienze riguardanti il Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria

6 maggio 2013 trasmissione al governo

15 aprile 2013 presentazione

24 aprile 2013 annuncio aula seduta 36

Con nota prot. n. 27896/INTERP.16 del 4  giugno  2013,  il  Presidente  della  Regione  ha   delegato   l'Assessore per il territorio e l'ambiente.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all'Assessore del territorio e dell'ambiente,

TESTO

Rilevato che

più di 5 anni fa, il 21 novembre 2007, Legambiente Sicilia denunciava in una conferenza stampa, che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Rossana Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni;

gli autori, coordinati dal dirigente responsabile del Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” del Dipartimento Ambiente, Salvatore Anzà, non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, la limitazione delle ore di utilizzo del riscaldamento domestico a causa della rigidità del clima, l’incremento delle piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani al fine del miglioramento del traffico urbano, la persistenza delle Comunità montane, ecc.;

la vicenda suscitava, a causa dei suoi risvolti paradossali, notevole clamore e turbamento a livello mediatico e nell’opinione pubblica regionale e nazionale, attirando persino l’attenzione della trasmissione satirica Striscia la notizia che vi dedicava un esilarante servizio, nel corso del quale il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, per giustificare l’abnormità dei fatti, arrivava a definirli frutto di “pochi refusi”, tuttavia lasciandosi scappare che “nel copiare può succedere”;

l’Assessore Interlandi nominava una commissione d’inchiesta per gli accertamenti del caso e delle responsabilità, ma la commissione, di fronte all’imbarazzante situazione, si trincerava dietro un’enigmatica astensione dal rilasciare una qualsiasi relazione

a distanza di circa 4 mesi l’Assessore Interlandi, con il decreto n. 43/Gab del 12 marzo 2008, riteneva di sanare le abnormità con la semplice eliminazione dal testo del Piano dei riferimenti più spiccatamente “padani”, ma lasciando inalterate le altre parti interamente copiate.

Considerato che

il c.d., Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliana, vale a dire un documento frutto di un mero assemblaggio, operato con il metodo del copia ed incolla, di porzioni di documenti di varia estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino di scarsa attinenza e molti altri anche temporalmente superati (basti considerare che il Piano della Regione Veneto risaliva all’anno 2000 ed era stato bocciato dalla Comunità Europea), tutto può definirsi fuorché un documento di programmazione e pianificazione in materia di tutela e risanamento della qualità dell’aria;

nessun provvedimento risulta essere stato intrapreso nei confronti dei responsabili della redazione del Piano copiato;

detto Piano continua inspiegabilmente e poco decorosamente a risultare un documento ufficiale della Regione Siciliana e ad essere inserito nel sito istituzionale dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, senza che i vertici politici dell’Assessorato, quelli burocratici del Dipartimento Ambiente ed i responsabili dell’ufficio competente che si sono succeduti abbiano ritenuto di intervenire al fine della sua revoca;

a fine gennaio di quest’anno il Tribunale di Palermo ha depositato le motivazioni della sentenza n. 5455/2012, con la quale si sancisce che il c.d. Piano regionale per la tutela della qualità dell’aria contiene “vistose copiature di un piano di un’altra regione” e si condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione l'allora responsabile del Servizio 3 del Dipartimento Ambiente e coordinatore del Piano copiato dott. Salvatore Anzà, poichè nell'esercizio delle sue funzioni aveva redatto e inviato a diversi Enti pubblici, regionali e ministeriali, una serie di note su carta intestata dell'Assessorato al Territorio e Ambiente dai contenuti opinabili in danno di Legambiente e del suo Presidente Regionale arch. Domenico Fontana per aver essi smascherato la copiatura del Piano;

lo scorso 13 marzo il GUP del Tribunale di Palermo ha rinviato a giudizio, proprio per non avere mai adottato un vero Piano di risanamento della qualità dell’aria, nonostante fossero a conoscenza dei dati allarmanti sulla qualità dell’aria, gli ex Presidenti della Regione, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, assieme agli assessori pro tempore dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto Di Mauro, ed il processo si aprirà il prossimo 3 giugno.

si chiede di conoscere

- quali iniziative ritenga di voler adottare, ed in che tempi (dopo quasi 6 anni) per la revoca immediata del Piano copiato;

- come intende procedere per fare emergere le responsabilità degli autori e le coperture di cui gli stessi hanno potuto godere nel corso di questi anni, anche come segnale forte di abbandono di un deleterio modus operandi;

- per quali motivi il Piano copiato ha continuato fino ad ora a fare bella mostra sul sito istituzionale dell’Assessorato al Territorio e Ambiente senza che nessuno sia intervenuto al riguardo nonostante a conoscenza della copiatura e quindi della non conformità, il tutto ancor più aggravato dall’intervenuta condanna penale a carico del responsabile della redazione della copiatura del Piano;

- per quali motivi sono rimaste senza risposta, a distanza di oltre 4 mesi, le richieste di ritiro del Piano inoltrate all’attuale assessore al territorio da parte di Legambiente e della CGIL, ulteriormente sollecitate, anche con formale diffida, dalle associazioni Comitato Cittadino Isola Pulita, AugustAmbiente, Italia Nostra, WWF Palermo, disattendendo le norme sui procedimenti e sulla trasparenza amministrativa di cui alla L.R. 5/2011;

- se sono stati intrapresi provvedimenti nei confronti del dott. Salvatore Anzà a seguito della sua condanna e se il Governo intenda costituirsi parte civile nel processo contro gli ex Presidenti della Regione, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, e gli ex assessori al territorio e ambiente, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto Di Mauro, che si aprirà il 3 giugno prossimo presso il Tribunale di Palermo;

- quando intende adottare un vero Piano regionale di risanamento

della qualità dell’aria.

(Gli interpellante chiedono lo svolgimento con urgenza)

(15 Aprile 2013) Firmatari: Stefano Zito (M5S)
Cancelleri Giovanni Car
lo

Cappello Francesco

Ciaccio Giorgio

Ciancio Gianina

Ferreri Vanessa

Foti Angela

La Rocca Claudia

Mangiacavallo Matteo

Palmeri Valentina

Siragusa Salvatore

Trizzino Giampiero

Troisi Sergio Venturino Antonio

Zafarana Valentina

http://www.ars.sicilia.it/icaro/default.jsp?icaAction=showDoc&id=3

Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine

Via Sciascia 13

Al Presidente della Regione Sicilia

Onle Rosario Crocetta

Piazza Indipendenza 21

Fax 091 7075302 90129 Palermo fax inviato 19.2.13 h. 17,58 rac rr 1424411893871

All’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente Sicilia

Dott.sa Mariella Lo Bello

Via Ugo La Malfa 169

Fax 091 7077963 90146 Palermo fax inviato 19.2.13 h. 17,55 rac rr 90040130219004220 posta express

e p.c. IV Commissione Ambiente e Territorio

Assemblea Regionale Siciliana

Onle Giampiero Trizzino

Piazza Indipendenza 21

Fax 0917054564 inviato 19.2.13 h. 17,51 racc rr 14241189396

Anticipata via Fax

OGGETTO: ATTO D’INVITO E DIFFIDA A PROVVEDERE CON ISTANZA IN AUTOTUTELA ALLA REVOCA ED AL RITIRO DAL SITO WEB DELL'ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE DEL " PIANO REGIONALE DI COORDINAMENTO PER LA QUALITA' DELL'ARIA AMBIENTE"

Sig. Presidente, Sig. Assessore, on.le Presidente IV commissione

poichè ad oggi risulta senza seguito la richiesta inoltrata con R.R. il 21 e 22 gennaio 2013 alle SS.VV. da parte delle scriventi Associazioni e fin dal 24 dicembre 2012 da parte di Legambiente e della CGIL al fine del ritiro del “Piano regionale di coordinamento per la

tutela della qualità dell’aria ambiente” (2007) in quanto copiato quasi 6 anni fa da quello omologo della Regione Veneto e da vari documenti già editi da altri Enti, le scriventi Associazioni, anche alla luce della sentenza del Tribunale di Palermo (allegata alla presente) che ha condannato il dott. Salvatore Anzà del Dipartimento Ambiente alla pena di 1 anno e 8 mesi per la vicenda in questione, reiterano la richiesta e diffidano a volerle dare immediato adempimento, non da ultimo quale segnale di concreta applicazione dei principi di legalità e trasparenza di cui il Governo dichiara di farsi interprete.

n.b. n. raccomandate inviate il 31 gennaio 2013 142411891787- 1424411892562 ricevute entrambe il 31 gennaio 2013

FIRMATARI DEL DOCUMENTO:

Asessandra Bianco presidente di AugustAmbiente,

Luigi Solarino presidente di Decontaminazione Sicilia,

Asessandra Leandro Janni presidente di Italia Nostra,

WWF Palermo,

Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,

Firmato: Giuseppe Ciampolillo

Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981

Si allega

  1. Sentenza di Condanna emessa in data 18 ottobre 2012 nei confronti del Dottor Anzà Salvatore Autore del Piano

Al Presidente della Regione

All’Assessore Regionale

del Territorio e dell’Ambiente

Sig. Presidente e Sig. Assessore,

il 21 novembre 2007 Legambiente denunciava in una conferenza stampa che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni (vedasi allegati).

Gli autori non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani, l’esistenza delle Comunità montane, ecc.

Inoltre, come non ricordare il servizio di Striscia la Notizia in cui il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, affermava trattarsi di “refusi “ (ma refusi di cosa?) e si lasciava sfuggire che “nel copiare nel computer può succedere”.

Come non ricordare che la commissione ispettiva assessoriale, al cospetto di fatti eclatanti, era costretta a rimettere il mandato senza rendere alcuna relazione?

Erano, invece, Legambiente ed i partecipanti alla conferenza stampa a subire attacchi ingiuriosi e diffamatori (banda di lestofanti, banda di cialtroni, esperti in truffe, ciarlatani, cricca di imbroglioni, cricca di mascalzoni, ecc.) da parte del dirigente responsabile della redazione del c.d. Piano, Salvatore Anzà, tramite diverse note redatte su carta intestata del Dipartimento Ambiente, senza che i vertici politici ed amministrativi dell’Assessorato o della Regione intervenissero minimamente.

E’ più che evidente che quel dirigente, rimasto impunemente al proprio posto, ha potuto contare su una consolidata rete di protezione.

Invece, per quegli scritti lo stesso dirigente ha già subito una condanna in sede civile e altri altri procedimenti, civili e penali, nei suoi confronti sono in via di definizione.

Ebbene, a distanza di 5 anni dai fatti denunciati, il Piano copiato non solo non è stato ritirato, come era stato richiesto a suo tempo da Legambiente, ma fa ancora incredibilmente “bella mostra” nel sito istituzionale dell’Assessorato Territorio e Ambiente come fosse un documento tuttora valido e rappresentativo.

A fronte di questa situazione a dir poco paradossale, che appare confliggere in modo insanabile, oltre che con il decoro ed il prestigio dell’Amministrazione, con le dichiarazioni programmatiche in materia di trasparenza e legalità del nuovo Governo della Regione, le scriventi Organizzazioni tornano a chiedere l’immediato ritiro del Piano copiato, anche come segnale forte di voler mettere la parola fine ad un deleterio modus operandi e ad un sistema di impunità tra i più oscuri dell’attività amministrativa della nostra Regione.

Palermo,

Legambiente Sicilia CGIL Sicilia

Domenico Fontana Antonio Riolo

Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine

Via Sciascia 13

Al Presidente della Regione Sicilia

Onle Rosario Crocetta

Piazza Indipendenza 21

Fax 091 7075302 90129 Palermo

All’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente Sicilia

Dott.sa Mariella Lo Bello

Via Ugo La Malfa 169

Fax 091 7077963 90146 Palermo

Anticipata via Fax

Sig. Presidente e Sig. Assessore,

il 21 novembre 2007 Legambiente denunciava in una conferenza stampa che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni (vedasi allegato).

Gli autori non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani, l’esistenza delle Comunità montane, ecc.

Inoltre, come non ricordare il servizio di Striscia la Notizia in cui il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, affermava trattarsi di “refusi “ (ma refusi di cosa?) e si lasciava sfuggire che “nel copiare nel computer può succedere”.

Come non ricordare che la commissione ispettiva assessoriale, al cospetto di fatti eclatanti, era costretta a rimettere il mandato senza rendere alcuna relazione?

Erano, invece, Legambiente ed i partecipanti alla conferenza stampa a subire attacchi ingiuriosi e diffamatori (banda di lestofanti, banda di cialtroni, esperti in truffe, ciarlatani, cricca di imbroglioni, cricca di mascalzoni, ecc.) da parte del dirigente responsabile della redazione del c.d. Piano, Salvatore Anzà, tramite diverse note redatte su carta intestata del Dipartimento Ambiente, senza che i vertici politici ed amministrativi dell’Assessorato o della Regione intervenissero minimamente.

E’ più che evidente che quel dirigente, rimasto impunemente al proprio posto, ha potuto contare su una consolidata rete di protezione.

Invece, per quegli scritti lo stesso dirigente ha già subito una condanna in sede civile e altri altri procedimenti, civili e penali, nei suoi confronti sono in via di definizione.

Ebbene, a distanza di 5 anni dai fatti denunciati, il Piano copiato non solo non è stato ritirato, come era stato richiesto a suo tempo da Legambiente, ma fa ancora incredibilmente “bella mostra” nel sito istituzionale dell’Assessorato Territorio e Ambiente come fosse un documento tuttora valido e rappresentativo.

A fronte di questa situazione a dir poco paradossale, che appare confliggere in modo insanabile, oltre che con il decoro ed il prestigio dell’Amministrazione, con le dichiarazioni programmatiche in materia di trasparenza e legalità del nuovo Governo della Regione, le scriventi Organizzazioni tornano a chiedere l’immediato ritiro del Piano copiato, anche come segnale forte di voler mettere la parola fine ad un deleterio modus operandi e ad un sistema di impunità tra i più oscuri dell’attività amministrativa della nostra Regione.

E’ di queste giorni la notizia del Tribunale penale di Palermo Giudice Monocratico, sez. quarta penale, nel proc. n. 4863/2010 che nell’udienza del 18 ottobre 2012, è stta emessa la sentenza n. 5455/2012, di condanna a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, nei confronti di Anzà Salvatore, parte offesa Legambiente Comitato Regionale Siciliano in persona del Presidente arch. Domenico Fontana, per le diffamazioni derivanti dalle affermazioni, dichiarazioni e frasi offensive riportate nelle note inviate a diversi enti in danno dell’associazione e del presidente Regionale arch. Domenico Fontana.

Il procedimento aperto in relazione alla denuncia di Legambiente per le note inviate dall’Anzà a vari enti, in relazione alle posizioni assunte dall’associazione sul Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della Qualità dell’aria. L’operato del dr. Anzà risulta a nostro parere di una gravità estrema in quanto dette note, sono state redatte su carta intestata dell'ARTA e firmate dall'Anzà nelle funzioni ufficiali di responsabile del Servizio 3 verso l'esterno in rappresentanza dello stesso ARTA.

FIRMATARI DEL DOCUMENTO:

Asessandra Bianco presidente di AugustAmbiente,

Luigi Solarino presidente di Decontaminazione Sicilia,

Asessandra Leandro Janni presidente di Italia Nostra,

WWF Palermo,

Giuseppe Ciampolillo coordinatore di Comitato Cittadino Isola Pulita,

Firmato: Giuseppe Ciampolillo

Per comunicazioni: Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com 3331017981

Si allegano:

  1. Piano Siciliano e Fonti copiate
  2. Guida lettura Piano

Raccomandata 142411891787 ricevuta 31 gennaio 2013 inviata da isola delle femmine 22 gennaio 2013

Raccomandata 90040130122003650 inviata da Isola delle Femmine il 22 gennaio 2013

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine

Piano Tutela Qualità Aria Ambiente della Regione Sicilia Decreto 176 9.8.2007 avente delle “similitudini” con il Piano del Veneto del 2000 bocciato dalla Commissione Europea, le “similitudini” sono rintracciabili su una miriadi di altre fonti.

Per approfondimenti vedasi:

http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/

http://lapiazzaisolana.wordpress.com/

Condividi post
Repost0
3 aprile 2014 4 03 /04 /aprile /2014 23:27



Sentenza  n. 5455/2012 emessa dal Tribunale penale di Palermo, Giudice Monocratico, sez. quarta penale, nel proc. n. 4863/2010, all’udienza del 18.10.2012, di condanna a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, nei confronti di Anzà Salvatore,  parte offesa Legambiente Comitato Regionale Siciliano in persona del Presidente arch. Domenico Fontana, per le diffamazioni derivanti dalle affermazioni, dichiarazioni e frasi offensive riportate nelle note inviate a diversi enti in danno dell’associazione e del presidente Regionale arch. Domenico Fontana. E il procedimento aperto in relazione alla denuncia di Legambiente per le  note inviate dall’Anzà a vari enti, in relazione alle posizioni assunte dall’associazione sul Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della Qualità dell’aria .

Scarica l'intera sentenza in pdf

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 1

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 2

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 3

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 4
ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 5

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 6

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 7

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 8

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 9

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 10

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 11

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A  UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 12

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 13

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 14
ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 15
ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 16

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 17

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI ENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 18

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 19
ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 20

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI ENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 21

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 22

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 23

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO MESI ENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 24

ANZA' SALVATORE CONDANNATO A UNO ANNO 8 MESI SENTENZA 5455 2012  PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012   PAG 25



Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine
Via Sciascia 13
Al Presidente della Regione Sicilia
Onle Rosario Crocetta
Piazza Indipendenza 21
Fax 091 7075302 90129 Palermo
All’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente Sicilia
Dott.sa Mariella Lo Bello
Via Ugo La Malfa 169
Fax 091 7077963 90146 Palermo 

Anticipata via Fax

Sig. Presidente e Sig. Assessore,
il 21 novembre 2007 Legambiente denunciava in una conferenza stampa che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni (vedasi allegato).
Gli autori non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani, l’esistenza delle Comunità montane, ecc.
Inoltre, come non ricordare il servizio di Striscia la Notizia in cui il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, affermava trattarsi di “refusi “ (ma refusi di cosa?) e si lasciava sfuggire che “nel copiare nel computer può succedere”.
Come non ricordare che la commissione ispettiva assessoriale, al cospetto di fatti eclatanti, era costretta a rimettere il mandato senza rendere alcuna relazione?
Erano, invece, Legambiente ed i partecipanti alla conferenza stampa a subire attacchi ingiuriosi e diffamatori (banda di lestofanti, banda di cialtroni, esperti in truffe, ciarlatani, cricca di imbroglioni, cricca di mascalzoni, ecc.) da parte del dirigente responsabile della redazione del c.d. Piano, Salvatore Anzà, tramite diverse note redatte su carta intestata     del Dipartimento Ambiente, senza che i vertici politici ed amministrativi dell’Assessorato o della Regione intervenissero minimamente.
E’ più che evidente che quel dirigente, rimasto impunemente al proprio posto, ha potuto contare su una consolidata rete di protezione.
Invece, per quegli scritti lo stesso dirigente ha già subito una condanna in sede civile e altri altri procedimenti, civili e penali, nei suoi confronti sono in via di definizione.
Ebbene, a distanza di 5 anni dai fatti denunciati, il Piano copiato non solo non è stato ritirato, come era stato richiesto a suo tempo da Legambiente, ma fa ancora incredibilmente “bella mostra” nel sito istituzionale dell’Assessorato Territorio e Ambiente come fosse un documento tuttora valido e rappresentativo.
A fronte di questa situazione a dir poco paradossale, che appare confliggere in modo insanabile, oltre che con il decoro ed il prestigio dell’Amministrazione, con le dichiarazioni programmatiche in materia di trasparenza e legalità del nuovo Governo della Regione, le scriventi Organizzazioni tornano a chiedere l’immediato ritiro del Piano copiato, anche come segnale forte di voler mettere la parola fine ad un deleterio modus operandi e ad un sistema di impunità tra i più oscuri dell’attività amministrativa della nostra Regione.
 E’ di queste giorni la notizia del Tribunale penale  di Palermo Giudice Monocratico, sez. quarta penale, nel proc. n. 4863/2010  che  nell’udienza del 18 ottobre 2012, è stata emessa la sentenza n. 5455/2012,   di condanna   a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, nei confronti di Anzà Salvatore,  parte offesa Legambiente Comitato Regionale Siciliano in persona del Presidente arch. Domenico Fontana, per le diffamazioni derivanti dalle affermazioni, dichiarazioni e frasi offensive riportate nelle note inviate a diversi enti in danno dell’associazione e del presidente Regionale arch. Domenico Fontana.
L’operato del dr. Anzà  risulta  a nostro parere di una gravità estrema, in quanto dette  note sono state redatte su carta intestata dell'ARTA e firmate dall'Anzà nelle funzioni ufficiali di responsabile del Servizio 3 verso l'esterno in rappresentanza dello stesso ARTA.

FIRMATARI DEL DOCUMENTO:

Asessandra Bianco presidente di AugustAmbiente
Luigi Solarino presidente di Decontaminazione Sicilia,
Asessandra Leandro Janni presidente di  Italia Nostra,
WWF Palermo,
Giuseppe Ciampolillo coordinatore  di Comitato Cittadino Isola Pulita,
Firmato: Giuseppe Ciampolillo
Per comunicazioni:  Giuseppe Ciampolillo Isola Pulita Via Sciascia 13 90040 Isola delle Femmine isolapulita@gmail.com  3331017981
Si allegano:
1.      Piano Siciliano e Fonti copiate
2.      Guida lettura Piano

 Raccomandata 142411891787 ricevuta 31 gennaio 2013 inviata da isola delle femmine 22 gennaio 2013
 Raccomandata  90040130122003650 inviata da Isola delle Femmine il 22 gennaio 2013 






                                                                     
Al Presidente della Regione
                                                                                                                          All’Assessore Regionale
                                                                                                                   del Territorio e dell’Ambiente


Sig. Presidente e Sig. Assessore,

il 21 novembre 2007 Legambiente denunciava in una conferenza stampa che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni (vedasi allegati).
Gli autori non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto, cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, le piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani, l’esistenza delle Comunità montane, ecc.
Inoltre, come non ricordare il servizio di Striscia la Notizia in cui il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, affermava trattarsi di “refusi “ (ma refusi di cosa?) e si lasciava sfuggire che “nel copiare nel computer può succedere”.
Come non ricordare che la commissione ispettiva assessoriale, al cospetto di fatti eclatanti, era costretta a rimettere il mandato senza rendere alcuna relazione?
Erano, invece, Legambiente ed i partecipanti alla conferenza stampa a subire attacchi ingiuriosi e diffamatori (banda di lestofanti, banda di cialtroni, esperti in truffe, ciarlatani, cricca di imbroglioni, cricca di mascalzoni, ecc.) da parte del dirigente responsabile della redazione del c.d. Piano, Salvatore Anzà, tramite diverse note redatte su carta intestata    
del Dipartimento Ambiente, senza che i vertici politici ed amministrativi dell’Assessorato o della Regione intervenissero minimamente.
E’ più che evidente che quel dirigente, rimasto impunemente al proprio posto, ha potuto contare su una consolidata rete di protezione.
Invece, per quegli scritti lo stesso dirigente ha già subito una condanna in sede civile e altri altri procedimenti, civili e penali, nei suoi confronti sono in via di definizione.
Ebbene, a distanza di 5 anni dai fatti denunciati, il Piano copiato non solo non è stato ritirato, come era stato richiesto a suo tempo da Legambiente, ma fa ancora incredibilmente “bella mostra” nel sito istituzionale dell’Assessorato Territorio e Ambiente come fosse un documento tuttora valido e rappresentativo.
A fronte di questa situazione a dir poco paradossale, che appare confliggere in modo insanabile, oltre che con il decoro ed il prestigio dell’Amministrazione, con le dichiarazioni programmatiche in materia di trasparenza e legalità del nuovo Governo della Regione, le scriventi Organizzazioni tornano a chiedere l’immediato ritiro del Piano copiato, anche come segnale forte di voler mettere la parola fine ad un deleterio modus operandi e ad un sistema di impunità tra i più oscuri dell’attività amministrativa della nostra Regione.

Palermo,

         Legambiente Sicilia                                                     CGIL Sicilia
          Domenico Fontana                                                     Antonio Riolo
                  


XVI Legislatura ARS
INTERROGAZIONE
(risposta scritta)

Al Signor Presidente della Regione


Iniziative finalizzate alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute della popolazione dall’inquinamento atmosferico nella Regione Siciliana – Inadempienze circa la redazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria ed aberrazioni in merito all’adozione da oltre 5 anni di un Piano copiato dall’omologo della Regione Veneto e da documenti editi da altre fonti


premesso che,
•   più di 5 anni fa, iI 21 novembre 2007, Legambiente Sicilia, denunciava in una conferenza stampa, che il Piano Regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente, approvato ed adottato con il D.A. n. 176/Gab del 9 agosto 2007 dall’assessore al Territorio e Ambiente Rossana Interlandi, era un copiato dall’omologo Piano della Regione Veneto di alcuni anni addietro, nonché un collage di capitoli, paragrafi, ecc. integralmente trascritti da pubblicazioni già edite da altri Enti ed Amministrazioni;

•  gli autori, coordinati dal dirigente responsabile del Servizio 3 “Tutela dall’inquinamento atmosferico” del Dipartimento Ambiente, dott. Salvatore Anzà, non si erano neppure accorti che quel Piano del Veneto (anno 2000), cui avevano attinto, era già stato bocciato dalla Comunità Europea parecchi anni prima, né che nel copia e incolla si erano generate inedite “comunanze” e “similitudini” tra le caratteristiche ambientali del Veneto e della Sicilia, tipo il “sistema aerologico padano” della Regione Siciliana, la limitazione delle ore di utilizzo del riscaldamento domestico a causa della rigidità del clima, l’incremento delle piste ciclabili lungo gli argini dei fiumi e dei canali presenti nei centri storici dei Comuni siciliani al fine del miglioramento del traffico urbano, la persistenza delle Comunità montane, ecc.;

•  la vicenda suscitava, a causa dei suoi risvolti paradossali, notevole clamore e turbamento a livello mediatico e nell’opinione pubblica regionale e nazionale, attirando persino l’attenzione della trasmissione satirica Striscia la notizia che vi dedicava un esilarante servizio nel corso del quale il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Pietro Tolomeo, per giustificare l’abnormità dei fatti, arrivava a definirli frutto di “pochi refusi”, tuttavia lasciandosi scappare che “nel copiare può succedere”;

•  l’Assessore Interlandi nominava una commissione d’inchiesta per gli accertamenti del caso e delle responsabilità, ma la commissione, di fronte all’imbarazzante situazione, si trincerava dietro un’enigmatica astensione dal rilasciare una qualsiasi relazione;

•   a distanza di circa 4 mesi l’Assessore Interlandi, con il decreto n. 43/Gab del 12 marzo 2008, riteneva di sanare le abnormità con la semplice eliminazione dal testo del Piano dei riferimenti più spiccatamente “padani”, ma lasciando inalterate le altre parti interamente copiate;   
e considerato che

•  il c.d. Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente della Regione Siciliana, vale a dire un documento frutto di un mero assemblaggio, operato con il metodo del copia ed incolla, di porzioni di documenti di varia estrazione e provenienza, alcuni dei quali persino di scarsa attinenza e molti altri anche temporalmente superati (basti considerare che il Piano della Regione Veneto risaliva all’anno 2000 ed era stato per giunta già bocciato dalla Comunità Europea), tutto può definirsi fuorché un documento di programmazione e pianificazione in materia di tutela e risanamento della qualità dell’aria;

•         nessun provvedimento risulta essere stato intrapreso nei confronti dei responsabili della redazione del Piano copiato;

•         detto Piano continua inspiegabilmente e poco decorosamente a risultare un documento ufficiale della Regione Siciliana  e ad essere inserito nel sito istituzionale dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, senza che i vertici politici dell’Assessorato, quelli burocratici del Dipartimento Ambiente ed i responsabili dell’ufficio competente che si sono succeduti abbiano ritenuto di intervenire al fine della sua revoca;

•   lo scorso mese di novembre si è appreso dagli organi di stampa che la Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio, proprio per non avere mai adottato un vero Piano di risanamento della qualità dell’aria, degli ex Presidenti della Regione, Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, assieme agli assessori pro tempore dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello e Roberto Di Mauro;  

•  è di questi giorni la notizia che il Tribunale di Palermo ha emesso la sentenza n. 5455/2012 di condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione (pena sospesa) nei confronti dell'allora responsabile del Servizio 3 del Dipartimento Ambiente e coordinatore del Piano copiato dott. Salvatore Anzà, il quale , nell'esercizio delle sue funzioni, aveva redatto e inviato a diversi Enti pubblici, regionali e ministeriali, una serie di note su carta intestata dell'Assessorato al Territorio e Ambiente dai contenuti gravemente diffamatori e offensivi in danno di Legambiente e del suo Presidente Regionale arch. Domenico Fontana per aver essi smascherato la copiatura del Piano;

per sapere quali iniziative ritenga di adottare, ed in che tempi, al fine di

porre immediatamente termine, dopo oltre 5 anni e mezzo, con la revoca del Piano copiato, a questa situazione a dir poco paradossale, che appare confliggere in modo insanabile, oltre che con il decoro ed il prestigio dell’Amministrazione, con le dichiarazioni programmatiche in materia di trasparenza e legalità del nuovo Governo della Regione;

fare emergere le responsabilità degli autori e le coperture di cui gli stessi hanno potuto impunemente godere a tutti i livelli nel corso di questi anni, anche come segnale forte di abbandono di un deleterio modus operandi e di un sistema di connivenze tra i più oscuri dell’attività amministrativa della nostra Regione fare conoscere i motivi per i quali il Piano copiato ha continuato fino ad ora a fare bella mostra sul sito istituzionale dell’Assessorato al Territorio e Ambiente senza che nessuno dei vertici politici e burocratici che si sono succeduti negli anni sia intervenuto al riguardo nonostante a conoscenza della ben nota copiatura e quindi della macroscopica non conformità, tanto è vero che nessuno degli stessi vertici e degli uffici lo ha messo in atto;

adottare un vero Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria

 (L'interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)

PAGINA 24 DELLA SENTENZA 


















Condanna a un anno e otto mesi di reclusione, nei confronti di Anzà Salvatore, pena sospesa, ITALCEMENTI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DECRETO 693 18 LUGLIO 2013 DIFFIDA RITIRO DECRETO E DENUNCIA AI CARABINIERI procedimento 126 1 2011 depositato il 16 maggio 2011 SU INQUINAMENTO ATMOSFERICO DECADENZA A.I.A. DECRETO 693 18 LUGLIO 2008 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI PREVISTE NEL DECRETO STESSO
Condividi post
Repost0
3 aprile 2014 4 03 /04 /aprile /2014 20:31

AIA dell'Italcementi di Isola delle Femmine scaduta da oltre 2 anni, con la cementeria che continua "tranquillamente" ad operare tra l'indifferenza degli uffici dell'ARTA (mettila in relazione ai ritardi denunciati da Crocetta sull'ARTA) Di fronte alle reazioni degli indignados dell'ARTA - ce ne vuole faccia tosta - non sarebbe il caso di puntualizzare i metodi con cui sono stati attribuiti gli incarichi (senza trasparenza e senza valutazione comparativa scritta dei curricula, per tutti valga la posizione di Sergio Lucia, ingegnere chimico che fa l'avvocato, e per giunta è il responsabile regionale CISL per la dirigenza), e le relative indennità (oltre 23400 euro/anno), sottolineando chi ha certificato il raggiungimento degli obiettivi (oggi smentiti dal Presidente data la mole di pratiche inevase ed altro ancora) ed ha consentito la corresponsione delle indennità di risultato (oltre 9200 euro/anno)?

 

Ed i DG che si sono avvicendati, quelli che hanno conferito gli incarichi ed erogate le indennità, non hanno visto niente?

 

E come hanno fatto anche loro a raggiungere gli obiettivi, intascando le indennità di oltre 45000 euro/anno?

 

Si scoperchi una buona volta questa immonda pentola.

E INTANTO ANCORA UNA VOLTA CONTINUIAMO A DIRE CHE LA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE A CUI E’ STATA CONCESSA L’ Autorizzazione Integrata Ambientale nel luglio 2008 non avendo ottemperato alle prescrizioni previste, il decreto di approvazione imponeva alla Italcementi

“…..ENTRO 24 mesi dal rilascio della presente autorizzazione, alla conversione tecnologica (revamping”) dell’impianto con il completo allineamento alle Migliori Tecniche Disponibili (M.T.D.) previste nel settore del cemento, al fine di ottenere un sostanziale miglioramento delle prestazioni ambientali per quanto riguarda l’abbattimento dei principali inquianti (POLVERI, OSSIDI DI AZOTO, OSSIDI DI ZOLFO).. Nell’ambito dell’intervento di conversione tecnologica l’azienda è in ogni caso tenuta a realizzare un sistema di abbattimento delle polveri che garantisca, per il forno di cottura (attualmente camino E35), un livello emissivo inferiore a 15 mg/Nm3 (media oraria)…..

15 aprile denuncia del comitato cittadino isola pulita alla stazione dei carabinieri di Isola delle Femmine PROCEDIMENTO 126/1 2011 16 marzo 2011 SI DIFFIDA L’ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE, (DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE SERVIZIO 3 PREVENZIONE DALL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO) E PER ESSO I SUOI DIRIGENTI, A VOLER PROVVEDERE ENTRO E NON OLTRE 30 GIORNI DAL RICEVIMENTO DELLA PRESENTE, A SOSPENDERE E/O REVOCARE L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DI CUI AL DECRETO 693 DEL 18 LUGLIO 2008, PER IL MANCATO ADEGUAMENTO ALLE PRESTAZIONI IMPOSTE NEL TERMINE PREVISTO DALLA STESSA E/O PER GLI ALTRI MOTIVI CHE L’AUTORITA’ CHE LEGGE LA PRESENTE VORRA’ VERIFICARE A SEGUITO DI ADEGUATO ED IDONEO CONTROLLO SULLA DOCUMENTAZIONE E SULL’IMPIANTO OGGETTO DELL’A.I.A. raccomandata r.r. (14344889362 ricevuta assessorato in data 22 marzo 2011) al servizio 2 Assessorato TTAA di Palermo “Invito e diffida a provvedere con istanza in autotutela del decreto 693 luglio 2008”

18 GENNAIO DENUNCIA DEL MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO SU AZIONE INQUINANTE DELLA ITALCEMENTI DI ISOLA DSELLE FEMMINE LEGAMBIENTE ISOLA PULITA PROCEDIMENTO CONTRO LA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE 4391/07 MOD 45 CONSEGNA DOCUMENTI POLIZIA PROVINCIALE 26 SETTEMBRE 2007

25 SETTEMBRE 2007 IL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DIFFIDA ALLA ITALCEMENTI DI ISOLA DELLE FEMMINE INVIATA AL P.M. GUARDI’ 18 LUGLIO 2010 DECADUTA DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE DECRETO 693 18 LUGLIO 2010 ISOLA DELLE FEMMINE 4 FEBBRAIO AD OGNI ORA DEL GIORNO DELLA NOTTE OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA OGNI GIORNO DEL MESE OGNI GIORNO DELL’ANNO… VELENI INQUINNANTI FUMI INQUINAMENTO VELENI VELENI VELENI VELENI

Il giorno 18 luglio 2008 il servizio 2 V.I.A/V.A.S. della Regione Sicilia a firma del suo dirigente Ing Vincenzo Sansone è stato emesso decreto 693 concernente l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla ditta Italcementi di Isola delle Femmine. Mentre tutti guardano la montagna (di Bellolampo), non ci si accorge di quello che già esiste a Isola delle Femmine e Capaci.

ECCO LE TIPOLOGIE E LA QUANTITA’ DI VELENI AUTORIZZATI CON L’ A.I.A. per il cementificio Italcementi di Isola delle Femmine che consente la combustione di pet coke rifiuti e…..ed altro:

Portata giornaliera dei fumi = 10.423.200 m3 (un pò più dell'inceneritore di Bellolampo) Se vengono rispettati i limiti dell'autorizzazione, secondo i flussi di massa abbiamo:

Diossine emesse = 1.042.320.000 pg/giorno equivalente alla dose di "tollerabilità" giornaliera (140 pg, secondo l'OMS) di 7.445.142 persone, ovvero una "razione" (si tratta sempre di un calcolo teorico) di 65145 pg/uomo e cioè 465 volte la dose di 140 pg (calcolo riferito a 16000 abitanti, cioè Isola + Capaci)

Diossine in ricaduta al suolo: per rispettare il limite di 3.4 pg/m2 (legislazione Belga) è necessaria una superficie di 306.6 Km2 Superfice Isola delle Femmine km2 3,54 Superfice Capaci km2 6,12

Vanadio: 1.17 Kg/giorno; Nichel: 292 gr/giorno;

Mercurio: 348 gr/giorno; Altri metalli: 3.48 Kg/giorno

Idrocarburi Policiclici Aromatici: 128 gr/giorno

Lascio a voi il calcolo mensile ed annuale. Altri parametri (calcolati già da prima dall'ARPA nel 2006): Polveri (totali, non PM10): 686 Kg/giorno S02: 5343 Kg/giorno N02: 16023 Kg/giorno L'ARPA sottolinea che bisogna tenere in conto anche le notevoli quantità di emissioni pulverulenti diffuse (cioè non da punti fissi), generate dalla movimentazione dei materiali.

Quando ci si basa solo sulle concentrazioni degli inquinanti e non si tiene conto nè della dislocazione di questi grandi impianti (vedi vicinanza con i centri abitati), nè, soprattutto, con le quantità emesse dei composti a lunga persistenza ambientale e bioaccumulabili, questi sono i risultati.

"Ovviamente" i controlli per i composti più pericolosi sono previsti...annuali. Si ricorda che nessuno si è mai opposto e si oppone al funzionamento dello stabilimento di produzione della Italcementi che deve rimanere per garantire l'occupazione locale.

Ciò che si è chiesto e si continua a richiedere è IL RISPETTO DELLE LEGGI, il rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di rispetto delle emissioni inquinanti e della qualità dell’aria.

L’adozione del Principio di PREVENZIONE e PRECAUZIONE a salvaguardia della salute dei cittadini e delle bellezze naturali e paesaggistici del nostro territorio

IL NOSTRO AMBIENTE E’ ORMAI SATURO DELLE TANTISSIME TIPOLOGIE DI INQUINANTI (CROMO, BENZOPIRENE,MERCURIO,ZOLFO,CROMO ESAVALENTE VI, DIOSSINA, METALLI PESANTI, POLERI SOTTILI PM 10, …) ED IN QUANTITA’ NOTEVOLMENTE SUPERIORI A QUELLI PREVISTI DALLA O.M.S. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’. LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI NOSTRI BAMBINI APPENA NATI SUBISCONO DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO TUTTI I MALANNI PROVOCATI DA UN AMBIENTE STRACOLMO DI INQUINANTI DI OGNI GENERE. LA PREVENZIONE, BASE DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE IMPOSTA DALLA COMUNITA’ EUROPEA A TUTTE LE AZIENDE IN PARTICOLARE QUELLE CONSIDERATE INSALUBRI, CHE NELL’ESERCIZIO DELLE LORO ATTIVITA’ INQUINANO L’AMBIENTE A ISOLA DELLE FEMMINE NON TROVA RICONOSCIMENTO E QUINDI : LORO INQUINANO LA LEGGE TACE E NOI CITTADINI TACIAMO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bruciare rifiuti negli impianti di produzione di cemento: una decreto passato nel silenzio di un fine legislatura che desta molte preoccupazioni Comunicato stampa, 30 gennaio 2013 Quanta fretta, ma dove corrono? Solo adesso, a Camere sciolte, ha preso forma l'iter di approvazione dello "Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente il regolamento recante disciplina dell'utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell'autorizzazione integrata ambientale". Il decreto - come rivela un articolo pubblicato da Altreconomia.it - ha avuto, il 16 gennaio scorso, parere favorevole della 13° commissione "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato, dopo una fase “istruttoria” durata appena due giorni lavorativi. Ciò ha destato la viva preoccupazione delle associazioni e dei comitati, impegnati per la tutela del paesaggio, contro la presenza di inceneritori e co-inceneritori, e per promuovere una gestione sostenibile del territorio e la strategia “Rifiuti zero”. 


Per questo, in vista del prossimo 11 febbraio 2013, quando lo stesso testo sarà sottoposto all'attenzione dei membri della commissione Ambiente della Camera, Associazione "Comuni virtuosi", Slow Food Italia, Campagna Legge Rifiuti Zero, "Comitato promotore Campagna Difesa Latte Materno dai Contaminanti Ambientali", Associazione "Verso rifiuti zero", Zero Waste Italy, Rete nazionale rifiuti zero, Stop al consumo di territorio, Rete dei comitati pugliesi per i beni comuni, AriaNova di Pederobba (Tv), Comitato "Lasciateci respirare" di Monselice (Pd), "E noi?" di Monselice (Pd), Comitato Cittadino Isola Pulita (Isola delle Femmine),Fumane Futura di Fumane (Vr), Valpolicella 2000 di Marano (Vr), Circolo ambiente “Ilaria Alpi” di Merone (Co), Associazione “Gestione corretta rifiuti” di Parma, Campagna Pulita, Maniago (Pn), Movimento No all'Incenerimento di rifiuti, Si al Riciclo, Fanna (Pn), Ambiente e futuro per rifiuti zero, Comitato per la tutela ambientale della Conca Eugubina di Gubbio (Pg), Associazione “Mamme per la salute e l'ambiente” di Venafro (Is) invitano i deputati a leggere attentamente la “relazione istruttoria” che accompagna il testo prima di dare parere favorevole. Non è vero che produciamo sempre più rifiuti! Perché quella che consideriamo l'istituzionalizzazione del processo di co-incenerimento viene giustificata con la "continua crescita della quantità di rifiuti [che] costituisce un problema ambientale e territoriale comune a tutti i paesi industrializzati, ma con connotati più gravi per l’Italia e, in particolare, per alcune aree del nostro Paese che fanno ancora ampio ricorso allo smaltimento in discariche, di cui molte fra l’altro in via di esaurimento". I dati in merito alla produzione di rifiuti solidi urbani nelle nostre città, tuttavia, si discostano da questa impostazione. L'Ispra certifica che nel 2010 il dato complessivo era inferiore a quello del 2006. E il 2012, complice la crisi, ha evidenziato un ulteriore e rilevante calo, cui ha dato risalto recentemente anche Il Sole 24 Ore. Rifiuti urbani e rifiuti speciali insieme: quali controlli? A preoccuparci è anche la trasformazione del rifiuto connessa all'applicazione del decreto: "Il CSS non è composto da rifiuti tal quali, ma è un combustibile ottenuto dalla separazione, lavorazione e ri-composizione di rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi". Ciò significa che rifiuti solidi urbani, per cui vige il principio della gestione e della "chiusura del ciclo" a livello territoriale, e per i quali ci stiamo promovendo una legge d'iniziativa popolare “Verso rifiuti zero”, diventano rifiuti speciali, che possono essere acquistati e venduti, in tutto il Paese e oltre.

Non dimentichiamo nemmeno, perciò, che il sistema di tracciabilità di questi rifiuti speciali, Sistri, è ancora un miraggio, un problema evidenziato anche nella relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. Due bei regali ai cementifici: combustibile gratuito e contributi per lo smaltimento! Consideriamo, infine, che la possibilità di trasformare i cementifici in impianti di co-incenerimento è soltanto una “stampella” offerta all'industria del cemento, in grave crisi a causa della riduzione di produzione e consumo, quantificata, dal 2006 al 2012, nel 39,4% dei volumi, pari a 18,5 milioni di tonnellate. Valutiamo, però, che questa situazione debba essere affrontata con Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento) nel corso della prossima legislatura, per andare verso una progressiva riduzione del numero di impianti presenti, a partire da quelli che, per localizzazione, presentano particolari problematiche ambientali (perché siti in luoghi densamente abitati, come le città capoluogo, o di pregevoli caratteristiche ambientali, o particolarmente concentrati). 


E infine: come mai ci serve più cemento? Chiediamo, pertanto, alla commissione Ambiente della Camera di attendere la prossima legislatura per affrontare il tema, a partire da un'analisi seria del fabbisogno di cemento, che potrebbe subire una ulteriore riduzione, vale la pena ricordarlo, se, come auspichiamo, venisse accelerato l'iter d'approvazione del ddl promosso dal ministro dell'Agricoltura Mario Catania in merito al consumo di suolo agricolo. Contatti e ufficio stampa: Domenico Finiguerra, Stop al consumo di territorio, 338 4305130 Valter Musso, Slow Food Italia, v.musso@slowfood.it, 0172 419615 Comitato Direttivo Associazione nazionale “Comuni virtuosi”, 348 3963300 Alesssio Ciacci, associazione “Comuni verso rifiuti zero”, 329 1718456 Francesco Miazzi, Comitato “Lasciate respirare” di Monselice 349 8353348 ZERO WASTE ITALY, 338 2866215 (Rossano Ercolini) Ecco cosa ha scritto e diffuso nei giorni scorsi il Dott. Agostino Di Ciaula tal proposito : Il 23 gennaio 2013 è arrivata alla Camera la proposta di legge denominata “Utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale”, in seguito alla sua approvazione da parte del Senato. Il testo è consultabile al seguente

link http://documenti.camera.it/Leg16/Dossier/Testi/Am0328.htm  

ed è imminente la discussione per l’approvazione definitiva del testo. Qualora questo avvenga, ci sarebbe un’estrema agevolazione del procedimento autorizzativo unico necessario ai cementifici per bruciare rifiuti (sotto forma di “combustibile solido secondario”, CSS) in sostituzione parziale dei combustibili fossili. Nonostante questa pratica, economicamente conveniente per l’imprenditoria di settore, possa teoricamente comportare una riduzione di alcune emissioni di gas serra, gli svantaggi per gli italiani sarebbero enormemente maggiori rispetto ai possibili benefici, comunque ottenibili con metodi alternativi e più sostenibili.

1. I cementifici sono impianti industriali altamente inquinanti con e senza l’uso dei rifiuti come combustibile

[1] e i limiti di legge per le emissioni di questi impianti sono enormemente più permissivi e soggetti a deroghe rispetto a quelli degli inceneritori classici. Ad esempio, considerando solo gli NOx, per un inceneritore il limite di legge è 200 mg/Nmc, mentre per un cementificio è tra 500 e 1800 mg/Nmc. Inoltre, un cementificio produce di solito almeno il triplo di CO2 rispetto a un inceneritore classico. La lieve riduzione dei gas serra ottenuta dalla sostituzione parziale dei combustibili fossili con rifiuti ridurrebbe le emissioni dei cementifici in maniera scarsamente significativa, considerata la abnorme produzione annua di CO2 da parte di questi impianti che, secondo i dati del registro europeo delle emissioni inquinanti (E-PRTR) ammonta in Italia a circa 21.237.000 tonnellate/anno. Basterebbe un piccolo aumento della capacità produttiva dei singoli impianti per recuperare abbondantemente la quantità di gas serra “risparmiata” dalla sostituzione parziale dei combustibili fossili con i rifiuti. Questi ultimi, infatti, sono economicamente molto più vantaggiosi dei combustibili tradizionali e, dunque, agirebbero da concreto incentivo all’aumento della produzione. Se l’obiettivo del legislatore è dunque quello di ridurre le emissioni inquinanti di tali impianti, sarebbe opportuno proporre, in luogo di una mera variazione di combustibile, l’imposizione di miglioramenti tecnologici e di limiti produttivi ed emissivi che possano garantire maggiormente la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

2. La combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare in merito alla emissione di diossine/composti organici clorurati [2-4] e metalli pesanti [5].

La produzione di diossine è direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti bruciati 

[6]. Riguardo alle diossine, viene sottolineato da parte dei proponenti di tale pratica come le alte temperature dei cementifici diminuiscano o addirittura eliminino le emissioni di queste sostanze, estremamente pericolose per la salute umana. Tale affermazione sarebbe invalidata da evidenze scientifiche che mostrano come, sebbene le molecole di diossina abbiano un punto di rottura del loro legame a temperature superiori a 850°C, durante le fasi di raffreddamento (nella parte finale del ciclo produttivo) esse si riaggregano e si riformano [7]. Inoltre, considerata la particolarità chimica delle diossine (inquinanti persistenti per decenni nell’ambiente e nei tessuti biologici, dove si accumulano nel tempo), l’eventuale riduzione quantitativa della concentrazione di diossine nelle emissioni dei cementifici sarebbe abbondantemente compensata dall’elevato volume emissivo tipico di questi impianti. È stato dimostrato che la combustione di CSS nei cementifici causa un significativo incremento delle emissioni di metalli pesanti [5], in particolare mercurio, enormemente pericolosi per la salute umana. È stato calcolato che la combustione di una tonnellata di CSS in un cementificio in sostituzione parziale di combustibili fossili causa un incremento di 421 mg nelle emissioni di mercurio, 4.1 mg in quelle di piombo, 1.1 mg in riferimento al cadmio [8]. 

Particolari criticità dovute alla tipologia di rifiuti bruciati sono state riportate in merito alle emissioni di piombo [9-11].

3. L’utilizzo del CSS nei cementifici prevede l’inglobamento delle ceneri tossiche prodotte dalla combustione dei rifiuti (di solito smaltite in discariche per rifiuti speciali pericolosi) nel clinker/cemento prodotto. Questo comporta rischi potenziali per la salute dei lavoratori [12, 13] e possibili rischi ambientali [14-16] per l’eventuale rilascio nell’ambiente di sostanze tossiche. Inoltre, le caratteristiche fisiche del cemento potrebbero essere alterate dalla presenza di scorie da combustione [17, 18] in modo tale da non renderlo universalmente utilizzabile [19].

4. La destinazione dei rifiuti a pratiche di incenerimento è contraria alla recente raccomandazione del Parlamento Europeo (A7-0161/2012, adottata a Maggio 2012,

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&;reference=P7-TA-2012-0223&language=EN&ring=A7-2012-0161   ) di rispettare la gerarchia dei rifiuti e di intraprendere con decisione, entro il prossimo decennio, la strada dell’abbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili in altro modo. Una politica finalizzata alla transizione dal concetto di rifiuto a quello di risorsa, che preveda una progressiva riduzione della quantità di rifiuti prodotti e una concreta politica di riutilizzo della materia attraverso trattamenti a freddo, sarebbe pratica decisamente più sostenibile, economicamente vantaggiosa e orientata al bene comune di quanto sia qualunque scelta che comporti forme di incentivo alla combustione.

L’Italia è la nazione Europea con il maggior numero di cementifici e questi impianti causano conseguenze misurabili sulla salute dei residenti nei territori limitrofi, in particolare in età pediatrica [20]. L’incentivazione e l’agevolazione della combustione dei rifiuti nei cementifici potrebbe produrre significative conseguenze ambientali, sanitarie ed economiche e sarebbe ad unico vantaggio dei produttori di CSS e dei proprietari di cementifici. Per le ragioni esposte, sarebbe assolutamente opportuno evitare l’approvazione del D.Lgs. denominato “Utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale” e prevedere, nel corso della prossima legislatura, una serie di misure finalizzate a rendere maggiormente sostenibile nel nostro Paese sia la produzione di cemento che la gestione dei rifiuti.

L’incenerimento di rifiuti è in Italia in incremento come la produzione di scorie, per le quali viene suggerito il riuso in alternativa alla discarica. Le scorie pesanti (“rifiuti speciali non pericolosi”), sono usate in cementifici, industrie di laterizi e argilla espansa, sottofondi stradali e recuperi ambientali. Inglobare scorie nel cemento ne altera caratteristiche e qualità. Gli eluati di scorie pesanti sono biotossici (contengono diossine, metalli pesanti e composti organici) e creano rischio ambientale e occupazionale.

Alcuni Paesi europei hanno rivisto in senso restrittivo la legislazione sul riuso di scorie. Questo sarebbe auspicabile anche in Italia. Nel 2009, secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale), sono state incenerite in Italia oltre 5 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 2,8 milioni di rifiuti indifferenziati, circa 978mila tonnellate di frazione secca da trattamento meccanico-biologico, 799mila tonnellate di CDR, oltre 400mila tonnellate di rifiuti speciali, circa 59mila tonnellate di rifiuti pericolosi. I rifiuti sono stati trasformati mediante incenerimento per il 75.4% in emissioni atmosferiche nocive (gas serra, particolato, diossine, PCB, metalli pesanti, IPA) e per il restante 24.6% in scorie e fanghi. Sempre secondo i dati ISPRA, nel solo anno 2009 l’incenerimento di rifiuti in Italia ha prodotto 43.423 t di scorie pesanti, ceneri leggere e altre scorie classificate come “pericolose”, 428.168 tonnellate di scorie pesanti e altre scorie classificate come “non pericolose”, 19.767 tonnellate di rifiuti liquidi e fanghi pericolosi prodotti dal trattamento dei fumi (ISPRA, “Rapporto Rifiuti urbani 2011”).

I residui solidi dell’incenerimento dei rifiuti dovrebbero essere successivamente smaltiti in maniera sostenibile (1,2), se questo non fosse estremamente difficile a causa delle loro peculiari caratteristiche fisico-chimiche, che rendono praticamente inevitabile la diffusibilità nell’ambiente delle sostanze tossiche in essi contenute. Il crescente ricorso all’incenerimento dei rifiuti (con conseguente produzione di inquinanti atmosferici e di scorie residue), l’elevato costo di smaltimento in discariche speciali dei residui e la scarsa disponibilità di siti da adibire a discarica ha dunque aggiunto ai già noti problemi legati alle emissioni atmosferiche degli inceneritori, quelli relativi allo smaltimento dei residui (3). Si è dunque suggerita l’individuazione di pratiche “alternative” alla discarica, quali quelle della cosiddetta “valorizzazione” dei residui prodotti dagli inceneritori, che creano ulteriori preoccupazioni per l’impatto ambientale e per i rischi per la salute umana. Nel nostro Paese le scorie pesanti, nonostante la loro composizione tossica (4-13), vengono definite “rifiuti speciali non pericolosi” (codice CER 190112) e, come previsto dal DM 05/02/98 (emanato in attuazione del DLgs 22/97), possano essere utilizzate tal quali e senza l’effettuazione preventiva di test di cessione quando vengono utilizzate nei cementifici, nella produzione di conglomerati cementizi e nell’industria dei laterizi e dell’argilla espansa. Il test di cessione viene richiesto solo qualora vengano utilizzate per la realizzazione di rilevati, sottofondi stradali e recuperi ambientali. Numerose osservazioni sperimentali hanno tuttavia dimostrato come gli eluati delle scorie pesanti siano tutt’altro che inerti. Le scorie prodotte dalla combustione dei rifiuti sono caratterizzate da un elevato contenuto di prodotti chimici estremamente tossici, il cui rilascio nell’ambiente (14) può generare conseguenze gravi sulla salute umana (4). Inoltre, quando incorporate nel cemento, le caratteristiche fisiche di questo vengono alterate in maniera direttamente proporzionale alla quantità di scorie impiegate (15), e nel breve termine le alterazioni causate dagli agenti atmosferici naturali non sembrerebbero garantire il mantenimento dei limiti imposti dalla legge (16).

L’ossidazione dell’alluminio contenuto nei residui dell’incenerimento causa produzione di idrogeno nel concreto (tipo di cemento Portland), in entità tale da danneggiarlo (17). Le scorie pesanti costituiscono circa l’80% del residuo dell’incenerimento dei rifiuti e contengono varie sostanze a rischio di inquinamento ambientale quali diossine (5) (un kg di scorie pesanti contiene circa 34ng di diossine (6)), metalli pesanti (7) e composti organici di varia natura (principalmente composti aromatici) (8). Uno studio condotto sulla biotossicità di eluati di scorie pesanti prodotti da inceneritori operanti in Belgio, Francia, Germania, Italia, e Regno Unito, li ha classificati tutti come eco-tossici (18). È stato dimostrata nelle scorie pesanti una elevatissima concentrazione di stronzio, che contribuisce in maniera significativa alla genotossicità di queste sostanze (9), e di piombo (10), che può arrivare sino ad un massimo di 19.6 mg/L (11), una concentrazione significativamente superiore a quella concessa dalla normativa Europea (5 mg/l), che comunque prevede di ridurla (19). Notevoli rischi presenta la difficile stabilizzazione del cromo, soprattutto nella prospettiva di riutilizzo delle scorie per la preparazione di cemento (20). Shim e coll. hanno dimostrato che le concentrazioni di piombo nell’eluato delle scorie pesanti e leggere spesso eccedeva i limiti legali in due diversi Paesi (12).

Test di lisciviazione sul cemento hanno dimostrato un significativo rilascio di arsenico, cromo, bario, antimonio, nichel, selenio, rame, zinco (20), in alcuni casi con valori che eccedevano i limiti per il conferimento in discariche per inerti (20). In un recente lavoro sulla biotossicità delle scorie prodotte da inceneritori di rifiuti è stata dimostrata la presenza di differenze significative nella concentrazione di metalli in eluati da scorie pesanti. Le concentrazioni valutate con metodica TCLP (“Toxicity Characteristic Leaching Procedure”) erano inferiori a quelle indicate dalla normativa di riferimento e, dunque, i materiali di provenienza venivano indicati come “non pericolosi”. Dagli stessi materiali, tuttavia, una quantità di metalli notevolmente maggiore veniva estratta con metodica PBET (“Physiologically Based Extraction Test”), una tecnica che usa succo gastrico simulato come agente per l’estrazione di inquinanti al fine di valutare la loro bioaccessibilità a livello del tratto gastrointestinale. In questo modo venivano estratte concentrazioni considerevolmente superiori di rame (81–558 mg/kg) e piombo (28– 267mg/kg) rispetto alla prima metodica. Gli autori concludevano che, “sebbene le scorie pesanti vengano classificate come materiale non pericoloso, queste dovrebbero essere usate con cautela e l’ingestione da parte delle popolazioni residenti [come avviene in materiali e suoli contaminati, n.d.r.] dovrebbe essere evitata”. Nello stesso studio veniva dimostrata una evidente biotossicità acuta indotta da scorie pesanti classificate come “non pericolose” (21).

Nelle scorie pesanti è stato anche dimostrato un elevato contenuto di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), noti agenti cancerogeni, la cui concentrazione totale varia tra i 480 e i 3590 μg/kg, e la concentrazione della quota di IPA cancerogeni varia tra 89 e 438 μg/kg di scorie (13). I metalli pesanti possono migrare nel suolo e nelle falde idriche e rappresentare un serio rischio per la salute umana, trasmettendosi attraverso la catena alimentare ed esercitando azione genotossica (22) a causa della produzione di un danno ossidativo alle catene di DNA (11,23,24).

Questo particolare meccanismo di genotossicità si esercita anche per concentrazioni molto basse di singoli contaminanti (25). Il riutilizzo delle scorie, inoltre, costituisce un importante fattore di rischio occupazionale (26,27), a causa principalmente dell’esposizione dei lavoratori a cromo e cadmio attraverso inalazione e assorbimento transdermico (28) In risposta alle evidenze scientifiche descritte, la Danimarca ha rivisto in senso restrittivo la legislazione che regola l’utilizzo delle scorie pesanti nel settore delle costruzioni, proprio a causa del loro alto contenuto in metalli pesanti e sali e del loro rilascio nell’ambiente (29). Sarebbe auspicabile un simile atteggiamento legislativo da parte del nostro Paese, in attesa dell’abbandono progressivo e definitivo della tecnica dell’incenerimento a favore di altre strategie di gestione del ciclo dei rifiuti a cominciare dalla loro riduzione fino al recupero reale dei materiali, pratiche ormai ampiamente sperimentate, sicuramente più sostenibili dal punto di vista ambientale e sanitario e più socialmente ed economicamente vantaggiose per la comunità.

 

http://www.medicinademocratica.org/wp/?p=649 http://lagazzettadiisola.files.wordpress.com/2013/02/dottore-salvatore-anza-condannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-4863-2010-rg-nr-7076-20092.pdf http://lagazzettadiisola.wordpress.com/2013/02/04/dottore-salvatore-anza-condannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-4863-2010-rg-nr-7076-2009/ http://isolapulita.blogspot.it/2008/06/httpisoladellefemminedaliberare.html http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4965936160199.175139.1653003729&type=3 http://www.facebook.com/photo.php?v=4970945245423 http://isolapulita.blogspot.it/2008/11/cementifici-petcoke-rifiuti-diossine.html http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/01/bruciare-rifiuti-negli-impianti-di.html ANZA' SALVATORE CONDANNATO A 18 MESI SENTENZA 5455 2012 PROCED 4863 2010 R G N R 7076 2009 UDIENZA 18 10 2012 http://lagazzettadiisola.files.wordpress.com/2013/02/dottore-salvatore-anza-condannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-4863-2010-rg-nr-7076-20092.pdf http://lagazzettadiisola.wordpress.com/2013/02/04/dottore-salvatore-anza-condannato-a-18-mesi-reg-sent-5455-2012-udienza-18-10-2012-rgt-4863-2010-rg-nr-7076-2009/ http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4973261303323.175224.1653003729&type=1 http://isolapulita.blogspot.it/2008/06/httpisoladellefemminedaliberare.html http://www.facebook.com/media/set/?set=a.4965936160199.175139.1653003729&type=3 http://www.facebook.com/photo.php?v=4970945245423 http://isolapulita.blogspot.it/2008/11/cementifici-petcoke-rifiuti-diossine.html http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/01/bruciare-rifiuti-negli-impianti-di.html

Condividi post
Repost0
3 aprile 2014 4 03 /04 /aprile /2014 20:28

ASSESSORE AMBIENTE SICILIA LO BELLO E DR CAPILLI COAUTORE PIANO IN AUDIZIONE ALLA COMMISSIONE AMBIENTE ARS DEL 26 09 2013 DICHIARANO: IL PIANO ARIA SICILIA E' COPIATO

Al nostro Blog è pervenuta una email con allegato    la registrazione audio  della  audizione  della Commissione Ambiente della Regione Sicilia  tenutasi il  26 settembre 2013, con la richiesta di pubblicazione 


AUDIZIONE ASSESSORE LO BELLO DR CAPILLI COMM AMBIENTE SICILIA


   
AUDIZIONE ASSESSORE LO BELLO DR CAPILLI COMM AMBIENTE SICILIA



Audizione sulle problematiche inerenti il passaggio a livello di via Paestum e ilsistema ferroviario presso il  comune  di Ragusa.

Commissione QUARTA - Ambiente e Territorio 26 settembre 2013
   La seduta inizia alle ore 11.00.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta e riferisce che sul tema relativo al piano regionale di risanamento della qualità dell’aria sono state intraprese numerose attività e auspica che si raggiungano dei risultati, vista la presenza dell’Assessore per il territorio e per l’ambiente.

L’onorevole CIRONE ricorda gli atti ispettivi che ha presentato e la risoluzione approvata in Commissione. Dichiara che si tratta di un tema molto delicato che coinvolge interessi sensibili, quale la salute.

Rammenta dell’incontro che la Commissione ha tenuto presso il comune di Melilli e la grave situazione che interessa la popolazione della provincia di Siracusa, che attendono risposte concrete e risolutive avverso i fattori inquinanti causati dall’industrializzazione.

L’onorevole SORBELLO, in relazione alla zona di Siracusa, considera prioritari due obiettivi: da una parte la necessità della rivisitazione dell’autorizzazione integrata ambientale e dall’altra la opportunità di programmare una nuova collocazione delle centraline, in grado di monitorare costantemente gli agenti inquinanti.

Nonostante consideri apprezzabile l’attività svolta da parte della Provincia di Siracusa e dall’ARPA, allo stato attuale, un’area di 10 chilometri è interessata da emissioni di sostanze altamente pericolose provenienti dalle industrie che sono ivi insediate.

Il dott. LICATA di BAUCINA, dirigente generale ARPA Sicilia, rinvia alle dichiarazione già espresse nella seduta n. 56 dell’11 luglio scorso circa il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, ricordando che l’ARPA ha stipulato con l’assessorato del territorio un protocollo per fornire i dati utili per l’adeguamento del piano al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155. Sulla problematica riguardante la zona di Siracusa comunica che ha trasmesso al Ministero dell’ambiente una nota con la quale viene chiesta una rivisitazione dell’AIA nella zona de qua. Tuttavia, non essendo organo competente ad inoltrare tale istanza è stata trasmessa all’assessorato del territorio affinchè provvedano.

Il sig. GENCHI, CGIL, osserva che sei anni fa Legambiente denunciava che il piano regionale sulla qualità dell’aria era il prodotto di un copiato dal piano della Regione Veneto. Nonostante una particolare attenzione mediatica, non è susseguito alcun intervento. Infatti, il piano contiene dei riferimenti che non risultano compatibili con il territorio siciliano,anzi, vi sono rinvii a territori pianeggianti e percorsi che appartengono alla realtà veneta. E sebbene sia stata chiesta più volte la revoca del piano, ancora oggi sul sito dell’assessorato del territorio si trova pubblicato il suddetto piano con delle lievi modifiche. Sulle aree ad elevato rischio ambientale, come Siracusa, erano state stanziate ingenti somme per il risanamento dell’aria, di cui non si è visto alcun beneficio. Stigmatizza, inoltre, i contenuti della recente AIA sul petrolchimico di Siracusa, che opera dei rinvii in un’ottica di prospettive future.

La sig.ra LO BELLO, Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, esprime compiacimento per le iniziative intraprese sull’argomento in merito al quale ha dato risposta alle interrogazioni presentate.

Ammette che il piano in questione è stato frutto di una riproduzione di un piano di altre regioni, ma assicura che i dati ivi contenuti sono della Regione siciliana. E su tali dati si è provveduto a dare attuazione mediante l’adozione di decreti assessoriali.
Sostiene che il ritiro del piano comporterebbe una lacuna e che, pertanto, sarebbe più opportuno procedere ad un aggiornamento dello stesso. Informa che ha avviato dei tavoli su tale tema, affinchè la Regione si adegui alle direttive del decreto legislativo n. 155 del 2010. Assicura che un’attenzione particolare è dedicata all’aria di Siracusa. A tal proposito informa di un prossimo incontro presso il Ministero dell’ambiente sulla rivisitazione dell’AIA di cui ha parlato il dott. LICATA di BAUCINA e sulla rete di monitoraggio dati che deve essere attivata nella Regione. Deposita una relazione redatta dai propri uffici sull’argomento datata il 22 marzo scorso.
L’onorevole SORBELLO chiede che prima di procedere alla rivisitazione dell’AIA vengano coinvolti gli enti locali della zona interessata.

Il dott. CAPILLI (uno dei redattori del Piano n.d.a.), dirigente dell’Assessorato delterritorio e dell’ambiente, riconosce che il piano sia stato copiato da altre regioni, ma è operativo da sei anni ed ha prodotto anche effetti, contenuti in alcuni decreti assessoriali.

Il sig. CIAMPOLILLO, Comitato Cittadino Isola Pulita,rappresenta che il piano attualmente ancora vigente non contiene alcun riferimento alle zone interessate da cementifici. Chiede come l’Italcementi presso Isola delle Femmine abbia ottenuto l’AIA se tali zone non risultano presenti nel piano.

Il PRESIDENTE chiede chiarimenti in merito al rilascio dell’AIA al citato cementificio, senza il presupposto, ovvero la previsione all’interno del piano regionale

Il dott. CAPILLI riconosce che il piano non contiene alcunché sui cementifici, si limita a prevedere l’inventario regionale delle emissioni.

La dott.ssa NICOTRA, esperta in materia ambientale, elenca una serie di sostanze inquinanti che risultano presenti in tutta la zona di Siracusa. Riferisce che le sostanze rilevate sono altamente pericolose per la salute umana e il decreto legislativo n. 155 non le elenca tutte. Pertanto, propone che la Regione si faccia carico di aggiungere all’elenco nazionale tali sostanze mediante un atto proprio. Tra queste ricorda le emissioni di PM10 provenienti dalle torce del petrolchimico che sono continuamente accese e le emissioni provenienti dai camini. Dichiara, inoltre, che nella zona sono presenti inceneritori i cui controlli sono deferiti alle stesse società titolari dell’impianto. Ritiene che i controlli debbano essere compiuti da un organo esterno, quale potrebbe essere l’ARPA.

Il PRESIDENTE condivide la proposta di adottare un atto regionale, trattandosi di materia che operando in via restrittiva nel rispetto dell’ambiente e della salute rientra tra le competenze regionali.

L’onorevole CIRONE ritiene che la soluzione sia da individuare nell’adozione di un decreto assessoriale riferisce di un lavoro di monitoraggio di sostanze non soggette a controllo da parte della prefettura.

Il sig. GENCHI rappresenta le anomalie delle torce che sono sempre accese, sostenendo che servono non come segnale di mal funzionamento, bensì per bruciare alcune sostanze. Avverte sulla necessità di intervenire a disciplinare le bolle di raffineria, su cui riferisce di avere redatto nel 2006, quando prestava servizio presso l’assessorato del territorio, una relazione che contiene proposte normative sulla materia.

Il sig. LA ROSA, CGIL, suggerisce all’Assessore di avviare una consultazione con i rappresentanti di tutte le categorie prima di redigere un nuovo piano sulla qualità dell’aria. E aggiunge che tale piano deve essere coordinato con gli altri piani regionali, quale ad esempio quello dell’energia.

Il Prof. LOMBARDO, Università di Palermo, contesta le modalità di redazione del piano, non essendo sufficiente inserire dei dati di una regione in un contesto di un’altra regione.

Il PRESIDENTE condivide il suggerimento di creare una rete di coordinamento tra tutti i piani regionali.

L’Assessore LO BELLO chiarisce che gli effetti citati che il piano ha finora prodotto sono effetti relativi all’organizzazione amministrativa. Ritiene meritorio il contributo che la Commissione sta offrendo con la seduta odierna. Si impegna ad organizzare un incontro con le parti presenti successivo al confronto con gli organi ministeriali.

Il sig. CIAMPOLILLO ribadisce l’opportunità di revocare il piano attualmente pubblicato sul sito dell’assessorato. Il PRESIDENTE dichiara concluso il primo punto all'ordine del giorno e passa al secondo punto.
 
Sig.ra LO BELLO Maria, assessore regionale per il territorio e l'ambiente
Dott. BARTOLOTTA Antonino, assessore regionale per le infrastrutture e la
mobilità
Dott. GULLO Gaetano, dirigente generale dipartimento regionale ambiente
Dott. ARNONE Giovanni, dirigente generale dipartimento regionale
infrastrutture, mobilità e trasporti
Dott. LICATA di BAUCINA Francesco, dirigente generale ARPA Sicilia
Dott. PICCITTO Federico, sindaco del comune di Ragusa
Ing. CUCINOTTA Andrea, direttore generale responsabile per la Sicilia di RFI
Prof. LOMBARDO Alberto, Università di Palermo
Dott. FONTANA Domenico, Legambiente Sicilia
Sig. LA ROSA Alfio, CGIL
Sig. GENCHI Gioacchino, CGIL
Sig. JANNI Leandro, Italia Nostra
Sig. PALMIERI Angelo, WWF
Prof. SOLARINO Luigi, Decontaminazione Sicilia
Sig. CASELLA Mario, Decontaminazione Sicilia
Sig.a BIANCO Asessandra, AugustAmbiente
Sig. CIAMPOLILLO Giuseppe, Comitato Cittadino Isola Pulita
Sig. GURRIERI Giuseppe, CUB trasporti provinciale
Sig. RAGUSA Salvatore, CUB trasporti provinciale
Sig. PATRIARCA Andrea, comitato pendolari e per il rilancio della ferrovia
Sig. COSTA Giuseppe, comitato pendolari e per il rilancio della ferrovia
Sig. FIRRINCIELI Sergio, comitato NO MURO

  
 
Ambiente, verso un nuovo piano della qualità dell’aria
settembre 27, 2013 • 1 Comments

PALERMO – Il governo regionale sta lavorando ad un nuovo Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Lo ha detto ieri, 26 settembre, in Commissione all’Ars, l’assessore al ramo che ha anche accolto la richiesta di associazioni e della di “rendere più cogenti” i controlli sull’inquinamento dell’aria in Sicilia.

«Lo faremo attraverso un testo di legge anzi, se possibile, con decreto assessoriale», ha detto Lo Bello.
Al centro delle preoccupazioni della Commissione, Cgil e associazioni ambientaliste, situazioni come quella dell’area industriale di Siracusa con 10 km di impianti industriali e alcuni inquinanti che, dice Trizzino “non sono neppure contemplati nei decreti legislativi nazionali che regolano la materia. E’ per questo che abbiamo chiesto un intervento legislativo aggiuntivo che migliori e perfezioni la lotta all’inquinamento dell’aria sull’isola”. Sotto i riflettori anche l’operato dell’Arpa.

«Ci sono situazioni paradossali– dice il presidente della Commissione, – A Gela, ad esempio, dove sono presenti 48 camini industriali, per i controlli c’è un solo tecnico dell’Agenzia».

Un capitolo spinoso, quello dell’inquinamento dell’aria in Sicilia.

Non solo per lo scandalo del Piano regionale di risanamento finito nel mirino anche della Procura perché si scoprì – era il 2007, l’assessore era allora Rosanna Inerlandi e il dirigente responsabile, Salvatore Anzà –che il piano era un “copia incolla” di quello del Veneto, ma perché dopo il Piano di risanamento e soprattutto con norme più stringenti rispetto alle emissioni inquinanti, molte aziende potrebbero essere chiamate a un adeguamento degli impianti.

Ma quali sono i tempi del nuovo Piano regionale?

«Lo Bello – dice Trizzino –ha riferito alla Commissione che la programmazione generale è già all’esame del Ministero. E che, una volta avuto l’ok da Roma, il governo riunirà il Tavolo tecnico per stilare il Piano definitivo”.

Di fatto dal 2007 ad oggi, da quando cioé Legambiente svelò in una conferenza stampa che il Piano della Regione siciliana altro non era che la fotocopia di quello della Regione Veneto (risalente al 2000 e, bocciato dalla Commissione Europea), l’isola è rimasta senza un vero strumento di programmazione e pianificazione per il risanamento dell’aria. Per questo, lo scorso aprile i deputati del M5S avevano presentato all’Ars una interpellanza al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

E il Gup di Palermo rinviato a giudizio, ad aprile, i presidenti Cuffaro e Lombardo insieme ai rispettivi assessori all’Ambiente. A scandalizzare l’opinione pubblica del Piano fotocopia fu il fatto che tra le parti copiate ce n’erano alcune ch generavano, come si legge nell’interpellanza dei Cinque Stelle “inedite comunanze climatiche tra il Veneto e la Sicilia: tipo il sistema aerologico padano della Regione Sicilia o la limitazione dell’utilizzo del riscaldamento domestico a causa della rigidità del clima».
http://www.ilmattinodisicilia.it/ambiente-verso-nuovo-piano-della-qualita-dellaria/#sthash.bAme1uee.dpuf

IN SICILIA DAL 9 AGOSTO DELL’ANNO 2007 NON SI RESPIRA LA STESSA ARIA

Il “rigido clima della Sicilia” ci ha reso più Europei, Oltre al Bacino aerologico Padano” in Sicilia abbiamo le “piste ciclabili lungo l’argine dei fiumi e dei canali” presenti nei centri storici dei comuni siciliani

Dal 9 AGOSTO 2007 sembra che in Sicilia sia mutato anche l'assetto autonomistico, dato che anche il Parlamento, l’Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale, come quello del Veneto”

Sono tornate le comunità montane, l'intero territorio è diventato pianeggiante sono nati il Sistema Ferroviario Metropolitano regionale (SFMR), il Comitato di indirizzo e Sorveglianza (CIS), i Tavoli Tecnici Zonali (TTZ), il bollettino dei Centri Operativi Provinciali (COP), ma, di contro, non c'è traccia dei 3 poli petrolchimici, delle centrali termoelettriche, dei cementifici e della distilleria più grande d'Europa; la Gazzetta Ufficiale Siciliana si chiama GUN e non GURS e tra i progetti previsti ne figura uno persino della Regione Lombardia approvato con Decreto della Giunta lombarda e corredato da varie Delibere della medesima Giunta; talune Direttive comunitarie e normative nazionali sono citate in via di emanazione o vigenti, nonostante siano intervenuti l'emanazione, il recepimento e in qualche caso l'abrogazione. Per ogni eventuale dubbio esplicativo o interpretativo, a pag 26, cap 1,§ 1.6, sub § 1.6.1., era indicato il link http://servizi regionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, salvo scoprire che non si era indirizzati ad un documento siciliano, ma direttamente al cap 4 del Piano della Regione Veneto. Risultato:un pot-pourri di dati siciliani e soluzioni venete.

INDIVIDUATE LE FONTI DA CUI SONO STATE LETTERALMENTE TRATTE PAGINE INTERE DEL “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” approvato con D.A. 176 9.08.2007

Complessivamente il “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” approvato con D.A. 176 9.08.2007:

Le 241 pagine risultano tratte dalle 323 pagine, o da porzioni di esse, tratte da 27 FONTI presenti anche in rete (N.B.: alcuni siti originari hanno subito cambiamenti negli anni, ma le pagine oggetto della copiatura sono state salvate)

Il “Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente” è stato COPIATO da:
  • COPIATE dal “Piano Regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera” D.G.R. 902 del 4 Aprile 2003 D.G.R. 57 11 Novembre 2004 pagine n 131
  • COPIATE dal "Piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera" DGR 902 del 4 aprile 2003 D.G.R. 57 11 Novembre 2004 pagine n 131
  • COPIATE da Programma Pluriennale regionale attuativo regolamento CEE 2080 biennio 98/99 pagine n 6
  • COPIATE da Il Turismo in Sicilia pagine n 1
  • COPIATE da Relazione Stato dell’Ambiente Agenda 21 Comune Palermo pagine 7
  • COPIATE da Annuario ARPA 2005 pagine n 18
  • COPIATE da Annuario ARPA 2004 pagine n 49
  • COPIATE da Provincia Torino Ambiente Inquinamento Biossido di Azoto Zolfo pagine n 3
  • COPIATE da Annuario ARPA 2006 pagine n 18
  • COPIATE da AMIA Palermo realzione 1997 1998 pagine n 4
  • COPIATE da AMIA PA III Relazione pagine n 7
  • COPIATE da Carta Climatica e Atlante Climatologico della Sicilia pagine n 15
  • COPIATE da Università Ferrara Tesi di Laurea “L’Ambiente Naturale” pagine n 1
  • COPIATE da Enea 1999 pagine n 4
  • COPIATE da I Processi di desertificazione pagine n 1
  • COPIATE da Istituto Veneto Tesi di Laurea pagine n 2
  • COPIATE da Piano Provinciale Tutela Qualità aria Prov Autonoma Trento pagine n 1
  • COPIATE da AMIA V Relazione pagine n 9
  • COPIATE da APAT Biomonitoraggio 2005 pagine n 2
  • COPIATE da Linee Guida Comprensorio del Mela pagine n 3
  • COPIATE da ARPA Laboratorio Mobile Milazzo pagine n 15
  • COPIATE da AMIA 3-4-5- Relazione pagine n 1
  • COPIATE da D.M. 261/02 Normativa pagine n 4
  • COPIATE da Genchi Cammarata pagine n 11
  • COPIATE da Piano Direttore Assessorato Turismo Trasporti Sicilia pagine n 3
A cura del Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine
   
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/

PIANO REGIONE SICILIA DI COORDINAMENTO PER LA TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIA AMBIENTE ADOTTATO CON D.A. N 176/GAB DEL 9 AGOSTO 2007

Il Piano oltre a rappresentare un collage di capitoli, paragrafi ….. integralmente trascritti da pubblicazioni di altri Enti ed Amministrazioni, riproduce delle “inverosimili” SIMILITUDINI SOMIGLIANZE COPIATURE REFUSI ERRORI …….con l’omologo piano:

IL “PIANO DELLA REGIONE VENETO PER LA TUTELA E IL RISANAMENTO DELL’ARIA” (delibera 452 15 febbraio 2000) ADOTTATO CON DELIBERAZIONE N 57 DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO L’11.11.2004 che nell’APRILE 2006 LA COMMISSIONE AUROPEA BOCCIA

La distribuzione delle pagine del Piano Aria Regione Sicilia Copiato con il relativo numero di pagine oltre al Piano Veneto dalle oltre 20 fonti da cui si è “ricopiato”

Capitolo 1:
11 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto 16 Pagine. Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 16 (riportate nel fascicolo da pagina 8 a pagina 16 e da pag 22 a pagina 28) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 8

Capitolo 2:
34 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 15 (riportate nel fascicolo pagine 5-6-8-10-16-17-18-21-43-53 e da pag 55 a pagina 59) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 19

Capitolo 3:
30 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 10 (riportate nel fascicolo pagine 4-6-9-12-38 e da pag 46 a pag 9 e pag 56) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 19

Capitolo 4-5-6-7-8-9-10-bibliografia glossario:
36 pagine del Piano Aria Sicilia Copiate dal Piano Veneto Pagine interamente copiate dal Piano Veneto in N° 27 (riportate nel fascicolo da pag 24 a pag 36 da pag 40 a pag 43 pagine 46 e 47- pagine 51-56-57-58 e da pagina 63 a pagina 66) Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 24

RIEPILOGO DEL NUMERO DI PAGINE COPIATE:

131 paginedel Piano Aria Veneto ricopiate nel Piano Aria Regione Sicilia composto di 241 pagine Pagine intere copiate dal Piano Veneto in N° 68 Pagine INTERE del Piano Sicilia interamente copiate oltre che dal Piano Veneto dalle oltre 20 fonti in N° 70
 
COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO

 
COMMISSIONE AMBIENTE REGIONE SICILIA AUDIZIONE PER RIMOZIONE DAL SITO
Condividi post
Repost0

Presentazione

Link